Sono state 1.420 le persone soccorse nel 2019, a fronte di 1.989 chiamate di emergenza gestite. E’ il bilancio dell’attività del Soccorso Alpino e Speleologico piemontese, composto da 1166 tecnici suddivisi in 55 stazioni distribuite in tutte le valli dell’arco alpino piemontese.
Rispetto al 2018 sono state soccorse 34 persone in più ed è stato superato il record assoluto per numero di chiamate gestite registrato nel 2018 di 1900. Dati che confermano un trend di crescita ininterrotto da oltre 10 anni, fanno notare dal Soccorso Alpino, che ricorda ai frequentatori delle montagne “che non bisogna mai fare esclusivamente affidamento al telefonino perché le porzioni di territorio ancora non coperte dalla rete sono ampie”.
Ogni missione di soccorso viene effettuata con l’utilizzo dell’eliambulanza 118 e le squadre a supporto, oppure soltanto dalle squadre a terra. Anche in questo ambito si osserva un nuovo aumento nel numero assoluto di operazioni effettuate via aria che raggiunge l’81% del totale. L’utilizzo dell’elicottero è infatti possibile soltanto in situazioni di visibilità ottimale e consente di recuperare un massimo di 2 infortunati, mentre con maltempo e di notte, le uniche risorse disponibili per un soccorso sono i volontari che operano via terra. Analizzando la distribuzione numerica delle persone soccorse, si osserva che nel 2019 556 infortunati (39%) sono stati recuperati dalle squadre senza l’ausilio del mezzo aereo.
Il 94% delle persone soccorse ha richiesto un intervento di soccorso mentre effettuava attività ricreative contro il 4% di residenti e il 2% di infortunati durante attività lavorative. Il 72% erano maschi contro un 28% di femmine. I periodi di maggior lavoro per i tecnici del Sasp sono le vacanze estive e natalizie e i fine settimana quando un maggior numero di persone frequenta le montagne.