Donald Trump ha annunciato il ritiro da un altro trattato sul controllo degli armamenti: Open Skies (cieli aperti), il patto che consente ad americani e russi di sorvolare i rispettivi territori per assicurarsi che non siano in preparazione attacchi militari. “Ho buone relazioni con Mosca ma non ha rispettato il trattato. C’è la possibilità di poter fare un nuovo accordo o qualcosa per riorganizzarlo”, ha spiegato il tycoon alla Casa Bianca. Il trattato fu negoziato nel 1992 dal presidente repubblicano H.W. Bush dopo il crollo dell’Urss ed entro’ in vigore dieci anni dopo.
I dirigenti americani si sono lamentati a lungo che Mosca viola l’accordo non permettendo di sorvolare una citta’ in cui si ritiene che la Russia stia sviluppando armi nucleari e neppure importanti esercitazioni militari. Al contrario, il Pentagono e l’intelligence Usa sostengono che i russi volano sopra gli Stati Uniti per mappare infrastrutture cruciali da colpire con cyber attacchi.
La decisione di Trump è destinata ad avere ricadute sugli alleati europei, compresi quelli Nato, che sono firmatari del trattato. Probabilmente resteranno nell’accordo, ma hanno avvisato che con l’uscita degli USA, la Russia quasi certamente risponderà tagliando i loro voli, che gli alleati utilizzano per monitorare i movimenti delle truppe ai loro confini. Il ritiro degli Stati Uniti dal trattato ‘Open Skies’ rappresenta “non solo un colpo alla sicurezza europea ma anche agli strumenti della sicurezza militare esistenti e agli interessi essenziali di sicurezza degli alleati degli USA stessi”. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, citato dalle agenzie russe.
Quella da Open Skies, sarebbe la terza uscita di Trump da importanti accordi sugli armamenti. Due anni fa era gia’ uscito dall’accordo sul nucleare iraniano e lo scorso anno ha lasciato pure il trattato Inf sulle forze nucleari a medio raggio, che pose fine alla vicenda degli euromissili. Il tycoon voleva estenderlo anche alla Cina, ma il Dragone ha chiuso la porta.