I Maya e la fine del mondo del 21 giugno: cosa indica davvero il calendario dell’antica civiltà

I Maya non hanno mai previsto la fine del mondo o l’apocalisse, in realtà la fine del loro calendario segnava semplicemente un evento trasformativo, ma in positivo
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Le notizie di un’imminente fine del mondo stanno facendo il giro del web dopo la comparsa di una serie di tweet (poi cancellati) da parte dello scienziato Paolo Tagaloguin. Lo scienziato sostiene di aver ricalcolato la data in cui terminava il Calendario Mesoamericano del Lungo Computo. Gli antichi Maya credevano che a questo punto si sarebbe verificato un evento trasformativo. Alcuni hanno interpretato che questo potesse suggerire l’apocalisse. Nello specifico, i calcoli di Tagaloguin indicano la data del 21 giugno 2020. Ma la maggior parte degli esperti crede che il popolo indicasse una trasformazione positiva, che avrebbe segnato una nuova era.

La data iniziale in cui il Calendario Mesoamericano del Lungo Computo avrebbe dovuto finire era il 21 dicembre 2012. All’epoca, gli esperti della civiltà Maya sostenevano che non c’era ragione di credere che la civiltà sarebbe finita. Era invece la fine di un ciclo, con l’inizio di un altro subito dopo. “Per gli antichi Maya, era un’enorme celebrazione arrivare alla fine di un intero ciclo”, aveva dichiarato nel 2007 Sandra Noble, direttrice esecutiva della Fondazione per la promozione degli studi mesoamericani. Noble ha affermato che l’idea che il calendario fosse considerato come giorno del giudizio è stata “una totale invenzione e una possibilità per molte persone di fare soldi.

NibiruDopo che il 21 dicembre 2012 è passato senza alcuna apocalisse, la NASA ha rilasciato questa dichiarazione: “La storia è iniziata con le affermazioni che Nibiru, un presunto pianeta scoperto dai Sumeri, fosse diretto verso la Terra. Questa catastrofe era stata prevista inizialmente per maggio 2003, ma non essendo successo nulla, la data dell’apocalisse è stata spostata a dicembre 2012 e collegata alla fine di uno dei cicli nell’antico calendario Maya al solstizio d’inverno del 2012, da qui la data della fine del mondo prevista per il 21 dicembre 2012”. Questa dichiarazione, poi, è stata aggiornata nel 2017 a seguito delle notizie secondo cui il mondo sarebbe finito il 23 settembre di quell’anno, giorno in cui il pianeta Nibiru, che non esiste, sarebbe entrato in collisione con la Terra.

NibiruPortato alla ribalta nel 1995 da Nancy Lieder, che si definisce “contattista” con la capacità di ricevere messaggi dagli extraterrestri del sistema stellare Zeta Reticuli, il pianeta Nibiru è stato collegato dai catastrofisti al calendario Maya, che però non era connesso alla fine del mondo fin dal principio. Anche David Morrison, astrobiologo della NASA, ha smontato l’idea di Nibiru, conosciuto anche come Pianeta X: “Se ci fosse qualcosa lì fuori come un pianeta diretto verso la Terra, sarebbe già uno degli oggetti più luminosi nel cielo. Tutti sulla Terra potrebbero vederlo” ma “non c’è”.

Elizabeth Graham, Prof.ssa di archeologia mesoamericana all’UCL Institute of Archeology del Regno Unito ha dichiarato a Newsweek che i Maya non hanno mai previsto la fine del mondo o l’apocalisse. Ha spiegato che il glifo su cui è apparsa la data è stato eretto da un re e “il riferimento a date future da parte dei sovrani non era raro”. Il calendario dei Maya si riferisce alla fine di un grande ciclo, chiamato baktun. “Un baktun sono 144.000 anni. I Maya non contavano per quelli che noi chiamiamo anni. Loro utilizzavano solo i giorni. Quindi non dovevano preoccuparsi del fatto che un anno fosse un numero inesatto di giorni”, ha affermato Graham per spiegare il motivo per il quale i calcoli per determinare la data della fine del mondo sulla base del calendario Maya non hanno senso.

Alcuni dei cicli dei Maya erano simili ai nostri, con uno che durava 360 giorni, quindi simile al nostro anno. A causa di questo, alcune persone compiono l’errore di parlare di anni nel calendario Maya. “Ma loro non avevano un ciclo denominato per “anno” che sia equivalente ai nostri 365,25 giorni. Quindi trovare gli equivalenti ritenendo che i Maya calcolassero gli anni non funzionerà”, ha chiarito l’esperta.

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