Siamo all’8 giugno. Sono passati quasi 4 mesi da quando il nuovo coronavirus ha ufficialmente stravolto l’Italia, ma oggi la situazione è nettamente migliorata e l’epidemia si sta spegnendo. I dati forniti quotidianamente dalla Protezione Civile sono sempre più incoraggianti: crolla il numero dei nuovi casi, gli ospedali si svuotando e non ci sono più pazienti in condizioni gravi come all’inizio dell’emergenza. Dal 3 giugno, sono possibili anche gli spostamenti tra regioni, nel tentativo di tornare il più possibile alla normalità. Quella normalità stravolta a partire dalle abitudini più basilari, come incontrarsi in gruppo, salutarsi con baci, abbracci e strette di mano.
In Lombardia, “l’Ordinanza regionale n. 555 conferma l’obbligo di indossare mascherine o qualsiasi altro indumento a protezione di naso e bocca, anche all’aperto, tranne nel caso di intense attività motorie o sportive”. In questo caso, una domanda sorge immediatamente spontanea: chi indossa sciarpe, foulard e simili in estate, tali da poter essere utilizzati a protezione di naso e bocca?
In Campania, vi è l’”obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico del territorio regionale, ivi compresi gli uffici pubblici e privati e in ogni caso in presenza di persone estranee al proprio nucleo familiare convivente”.
A Genova, “l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (mascherine), così come meglio descritte all’art. 3 del DPCM 17 Maggio 2020, è sempre obbligatorio nelle aree al di fuori della proprietà privata, tranne per chi pratica attività sportiva. Resta inoltre obbligatorio all’interno di parchi, giardini e ville pubbliche, dei cimiteri, dei locali privati ad uso pubblico, dei locali adibiti ad attività commerciali e dei mezzi di trasporto pubblico. È infine obbligatorio per accedere alle spiagge, alle scogliere ed agli arenili comunali, fino al raggiungimento della propria postazione. Sono comunque esclusi, ai sensi dell’art. 3 del DPCM 17 Maggio 2020, i bambini al di sotto dei sei anni ed i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”.
Fino a qualche giorno fa, in questa lista avremmo dovuto includere anche il Piemonte, dove un’ordinanza del governatore Cirio imponeva l’obbligo della mascherina fino al 2 giugno per scongiurare i rischi di affollamenti nei luoghi di ritrovo in occasione della Festa della Repubblica. Dal 3 giugno, però, nella regione, tornano a valere le nome del decreto del governo: è necessario indossare la mascherina in luoghi chiusi o accessibili al pubblico, sui mezzi di trasporto e all’aperto solo quando non sarà garantita la distanza minima tra le persone. In Piemonte, con l’ordinanza del 22 maggio, valida fino al 14 giugno, la regione ha introdotto l’obbligo di utilizzo della mascherina anche in tutte le aree di pertinenza dei centri commerciali (ad esempio parcheggi e aree gioco).