Allo scopo di ridurre i sintomi del Parkinson in un paziente abruzzese, gli specialisti dell’Ospedale de L’Aquila, tra i primi in Italia, hanno proceduto all’inserimento di un neurostimolatore dotato di tecnologia per la lettura dell’attività cerebrale delle strutture profonde dell’encefalo per la Dbs (Deep brain stimulation) mentre il paziente faceva un cruciverba.
“La procedura adottata prevede l’utilizzo di neuro-stimolatore che eroga corrente elettrica e, attraverso sottili elettrodi posizionati nei nuclei profondi del cervello, genera impulsi capaci di ‘liberare’ la corteccia cerebrale motoria, migliorando i sintomi della malattia“, hanno spiegato i medici. “Si tratta della cosiddetta neurochirurgia funzionale, una tecnica che l’ospedale aquilano pratica da oltre un anno. Sul paziente operato, abruzzese, le terapie farmacologiche non davano più risposte, di qui la necessità di sottoporlo alla stimolazione cerebrale profonda che consente di ridurre i sintomi della malattia, facendo diminuire il tremore e la rigidità e, più in generale, migliorando le abilità manuali e la qualità di vita – riferisce l’ospedale – L’intervento è stato eseguito dal neurochirurgo Francesco Abbate, coadiuvato da collega Francesco Di Cola, mentre il monitoraggio intraoperatorio, con la valutazione clinica, è stato possibile grazie ai neurologi Patrizia Sucapane, Davide Cerone, Nicola Modugno e all’anestesista Donatella Trovarelli“.
L’intervento di giovedì scorso è stato particolarmente importante perché l’ospedale dell’Aquila, tra i primi in Italia, ha utilizzato un generatore di nuova concezione: “Il nuovo dispositivo è l’unico sistema di stimolazione cerebrale profonda a essere dotato di tecnologia per la lettura dell’attività cerebrale delle strutture profonde dell’encefalo – conclude l’ospedale – E’ in grado di rilevare, in tempo reale, l’attività dei neuroni cerebrali direttamente dagli elettrodi impiantati mentre viene somministrata la terapia (stimolazione elettrica) a pazienti con Parkinson. Ciò consente il tracciamento dell’attività cellulare e la possibilità di regolare le impostazioni di stimolazione“.