Una dieta con gli stessi effetti del digiuno: è efficace nel trattamento del tumore al seno, e non solo

Un dieta con gli stessi effetti del digiuno può potenziare gli effetti della chemio nella lotta al tumore del seno, e non solo
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E’ stato condotto il primo studio clinico multicentrico su 125 pazienti con cancro al seno, su cui è stata testata la dietamimadigiuno” (DMD), un regime alimentare che determina gli stessi effetti metabolici positivi del digiuno temporaneo: la ricerca, pubblicata su Nature Communications, è stata guidata da Valter Longo della University of Southern California e Istituto FIRC di Oncologia Molecolare.
La DMD è una dieta vegana molto particolare e con alti livelli di grassi, che veniva data ai pazienti in una scatola che sostituisce tutti i pasti per 4 giorni. E’ molto pericoloso se i pazienti cercano di crearsi la loro DMD“, ha spiegato Longo all’ANSA.
I ricercatori hanno suddiviso le pazienti in due gruppi: dopo la chemio dovevano tutte essere sottoposte a chirurgia, e un gruppo doveva seguire la DMD in corrispondenza dei cicli di chemio.
Le pazienti che hanno unito la chemio a diversi cicli di DMD mostravano una netta differenza sia dal punto di vista radiologico, sia patologico“, l’effetto della chemio sulle cellule tumorali risultava maggiore quando le terapie venivano affiancate alla dieta. “Si vede una chiara dose-risposta: piùcicli di DMD fanno le pazienti, migliore il risultato contro i tumori,” ha precisato Longo.
La dieta funziona perché protegge le cellule sane e al tempo stesso favorisce la morte di quelle tumorali, perché il digiuno genera un ambiente così complesso e privo di nutrienti e fattori da rendere la sopravvivenza molto difficile a queste cellule, ha concluso l’esperto.

La Dieta mima digiuno

Vivere più a lungo e meglio, combattendo attraverso un sano e attivo stile di vita i fattori di rischio correlati e all’invecchiamento patologico e all’insorgenza delle patologie cronico-degenerative (diabeteobesitàmalattie cardiocerebrovascolarimalattie autoimmunicancroAlzheimerParkinson), è una realtà possibile.
In tale ottica, diversi alimenti mediterranei risultano protettivi anche e soprattutto in virtù dell’apporto di vitamine e polifenoli la cui azione antiossidante è in grado di contrastare i danni dei radicali liberi i quali, andando ad interagire con le cellule e con il nostro patrimonio genetico, con gli anni, sono causa di un invecchiamento patologico e dello sviluppo delle su citate malattie. A tal riguardo, interessanti e innovativi appaiono i dati delle ricerche in laboratorio e degli studi clinici condotti negli ultimi 25 anni da Valter Longo dell’University of Southern California e responsabile del programma ‘Oncologia e Longevità’ dell’Ifom (Istituto di oncologia molecolare della Fondazione italiana ricerca cancro), che hanno portato alla cosiddetta ‘Dieta mima digiuno‘ (Dmd) e alla ‘Dieta della longevità‘.

Sono regimi alimentari basati sul consumo di cereali integralipescelegumiverdure e frutta di stagionema con una riduzione delle calorie tra il 50 e il 70% che va seguito per cinque giorni unadue volte l’anno. La Dmd, ad es., si è dimostrata capace di ridurre il grasso addominale (fonte di molecole pro-infiammatorie) e, nel contempo, di stimolare un processo di riprogrammazione e rigenerazione cellulare. Questo ‘reset‘ del nostro organismo comporta una ricaduta positiva non solo sui fattori di rischio cardio-metabolici, ma, come accennato, anche sui parametri di infiammazione sistemica: ne consegue un importante impatto positivo sulla prevenzione delle malattie cronico-degenerative e dell’invecchiamento prematuro e patologico. Inoltre, tali diete, al pari della dieta mediterranea, grazie al buon contenuto in acidi grassi monoinsaturi e in grassi omega-3 (grassi fondamentali nel mantenimento della struttura delle membrane delle cellule nervose), sono in grado anche di contrastare il declino della memoria spesso presente nell’invecchiamento e, pertanto, prevenire la demenza, garantendo una longevità di qualità.

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