L’Italia torna alla normalità dopo la pandemia di Coronavirus che aleggia ancora come un rischio incombente ma in realtà non dovrebbe più minacciare il nostro Paese, e non ci sarà una nuova emergenza a meno di nuovi clamorosi pasticci nella gestione del contagio. Il Covid-19 è ancora ovviamente minaccioso, ma stavolta siamo consapevoli del rischio e pronti a fronteggiarlo al meglio. La situazione in Italia è assolutamente sotto controllo: oggi abbiamo avuto appena 190 nuovi casi positivi su oltre 53 mila tamponi, ieri erano stati 122 nuovi casi su oltre 41 mila tamponi. La percentuale dei positivi sui test effettuati è scesa allo 0,3%, e i nuovi positivi sono tutti asintomatici, con una bassa carica virale. Infatti siamo ad appena 18.655 casi attivi (il 18 aprile erano 108.254), di cui il 91% in isolamento domiciliare e appena 107 (il 3 aprile erano 4.068) ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Dove secondo i talebani del lockdown avremmo avuto 151 mila (!!!) ricoveri in caso di riaperture. E invece l’Italia è riaperta da ormai quasi due mesi e i ricoveri sono crollati, mentre il contagio si è azzerato via via che le temperature sono aumentate. Negli ultimi giorni il calo più netto, proprio in concomitanza con la prima ondata di caldo della stagione estiva.
Adesso, invece, l’emersione dei nuovi casi positivi è una buona notizia: significa riuscire ad individuare subito soggetti potenzialmente contagiosi, e bloccare sul nascere nuovi possibili focolai. Ecco perchè se l’organizzazione del sistema sanitario del Paese funzionerà, non avremo mai più una seconda ondata ma riusciremo a spegnere sul nascere ogni focolaio di contagio. L’esempio migliore arriva dalla Calabria, dove a Palmi (Reggio Calabria) sono arrivati due congiunti dall’Emilia Romagna e hanno contagiato altre 9 persone. Subito individuati, grazie ad un eccellente lavoro di contact tracking ampiamente sperimentato dalla Prefettura che ha lavorato egregiamente in questi mesi (Reggio Calabria è la Provincia meno colpita d’Italia), si è risaliti a tutta la catena del contagio e sono stati fatti tamponi a tappeto. Isolati i positivi (in tutto 11), tirato un sospiro di sollievo per tutti gli altri residenti della zona (la Tonnara di Palmi, ndr). Nessun lockdown, nessuna chiusura se non alcune limitazioni in una piccolissima area dove vivono poche centinaia di persone e per appena 4 giorni. Una situazione che poteva sfociare in un contagio dilagante e incontrollato, è stata invece immediatamente isolata e circoscritta. Il focolaio di Palmi è stato spento sul nascere grazie a un lavoro magistrale, e adesso è un modello di come affrontare il prosieguo della pandemia evitando emergenze ospedaliere e chiusure inutili sotto il profilo sanitario e dannose dal punto di vista sociale ed economico.
Ben vengano, quindi, i rilievi dei nuovi casi positivi. Che tuttavia nei prossimi giorni continueranno a diminuire, con l’avanzare dell’estate: Luglio sarà il mese del “contagio zero” anche in Italia, e finalmente anche gli Ospedali si svuoteranno completamente.
I fatti stanno smentendo l’allarmistica tesi secondo cui “basta un solo caso, e ripartiamo da capo“. No, non è affatto così. Prima di arrivare all’emergenza di Marzo, abbiamo avuto almeno due mesi di contagio fuori controllo con milioni di infetti. Uno scenario che adesso non si può più verificare, perchè il metodo-Palmi consente di isolare i focolai che sono inevitabili e che ci saranno sempre, ma non destano preoccupazione. Purchè vengano individuati al più presto. Ecco perchè i nuovi casi sono una buona notizia: significa rintracciarli subito ed isolarli, bloccando il contagio.