“ITED (Italian Tsunami Effects Database) è il primo database delle descrizioni degli effetti di tsunami osservati lungo le coste italiane dal 79 d.C. ad oggi e nasce come ampliamento della parte italiana del Catalogo degli Tsunami dell’area Euro Mediterranea (EMTCv2). Per la realizzazione di ITED è stata svolta un’accurata ricerca ed analisi degli studi recenti disponibili in letteratura riguardo agli tsunami italiani, allo scopo di includere nuove informazioni sugli effetti osservati e/o misurati nelle diverse località”, si legge in un articolo pubblicato su INGVterremoti, a cura di Beatriz Brizuela, Laura Graziani e Alessandra Maramai (INGV).
“ITED è stato costruito a partire dalle descrizioni generali dei 72 tsunami italiani presenti in EMTCv2, enucleando le singole osservazioni di effetti (punti di osservazione) di tsunami e associando ogni punto di osservazione ad una località e ad un comune. Per ogni località sono stati identificati uno o più punti di osservazione per ciascuno dei quali è stata riportata la descrizione degli effetti, quando possibile, la loro stima e parametrizzazione. In base alle descrizioni ad ogni punto di osservazione è stato attribuito il valore di intensità dello tsunami (intensità locale) sia secondo la scala Sieberg-Ambraseys (Ambraseys 1962) che secondo quella di Papadopoulos-Imamura (Papadopoulos and Imamura 2001).
Per consultare i dati di ITED è stata realizzata una WebApp, in ambiente Esri ArcGIS, che può essere consultata online senza la necessità di disporre di un account Esri. La WebApp permette di ottenere le informazioni presenti in ITED e, allo stesso tempo, di fare uno switch su EMTCv2 per avere a disposizione un maggior numero di info relative ad un evento”, spiegano gli esperti INGV.
Nella figura in alto nell’articolo, “è riportata una schermata della WebApp nella quale sono visibili sia le località interessate da effetti di tsunami di ITED (puntini neri), che le sorgenti degli tsunami di EMTCv2. Si evidenzia che la maggioranza degli tsunami italiani, come gli tsunami in generale, è di origine sismica (quadrati neri), ma si sono verificati anche alcuni tsunami associati all’attività vulcanica di Stromboli e del Vesuvio (triangoli arancioni) e pochissimi sono quelli generati da frane (rombi rossi).
La WebApp ed è organizzata in 6 livelli :
- ITED_Place Name (PN) con le principali località interessate dagli effetti di tsunami
- ITED Observation Point (OP) con tutti i punti di osservazione degli effetti di tsunami, rappresentati con colori diversi in funzione dell’intensità locale
- ITED_Inundation dove sono riportati i punti in cui sono stati misurati/osservati valori di inondazione
- ITED_Runup dove sono riportati i punti in cui sono stati misurati/osservati valori di runup
- 0 che contiene il database degli tsunami dell’area Euro-Mediterranea
- ITED_Intensity_map che serve a costruire la mappa delle intensità di un evento, tramite il widget “Tsunami Intensity Map”, inserendo la data dell’evento stesso.
Cliccando su ogni singolo punto di osservazione (OP) si apre un pop-up che mostra le principali informazioni sugli effetti in quel punto.
A partire dal pop-up si può accedere a informazioni più dettagliate sugli effetti dell’evento.
Il livello ITED_Observation Point contiene circa 300 osservazioni di effetti di tsunami in 225 OP lungo le coste italiane,.
Il livello ITED_Place_Name (PN) consente di conoscere, per ogni località (PN), quante volte e con quali effetti questa sia stata interessata da tsunami: nel caso in cui un PN abbia sperimentato gli effetti di più di uno tsunami nel corso del tempo, sono fornite le informazioni relative a tutti gli tsunami che lo hanno interessato (tsunamy history).
Come già detto, ITED WebApp contiene anche i due livelli, ITED_inundation e ITED_runup, che mostrano le località per le quali sono disponibili, i valori di questi due parametri.
Per ogni punto di osservazione, tutte le informazioni disponibili sono corredate dei relativi riferimenti bibliografici.
Infine, per gli tsunami italiani di origine sismica contenuti in ITED è possibile ottenere, tramite il link che compare sul pop-up, il collegamento i seguenti database sismologici: l’Archivio Storico Macrosismico Italiano (ASMI), il Database Macrosismico Italiano (DBMI15; Locati et al. 2016) e il CPTI15. Questo consente agli utenti di ottenere il maggior numero possibile di informazioni sul terremoto associato allo tsunami.
ITED consente di ottenere informazioni utili che possono migliorare la conoscenza di quanto e come il territorio nazionale sia esposto al rischio tsunami.Il database contiene un considerevole numero di dati di alta qualità che possono contribuire a validare la valutazione dello tsunami hazard lungo le coste italiane”, concludono gli esperti INGV.