Sette anni fa ci lasciava Margherita Hack, la signora delle stelle, icona dell’astrofisica e del pensiero libero

Margherita Hack è stata una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana
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Ci ha lasciati 7 anni fa, il 29 giugno 2013, Margherita Hack, la scienziata italiana considerata un’icona e un riferimento dell’astrofisica mondiale.

Nata a Firenze il 12 giugno 1922, Hack è stata una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana.
Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, ha svolto un’importante attività di divulgazione e ha fornito un fondamentale contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle.

Membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society era figlia di padre protestante e madre cattolica.

Margherita Hack si è laureata nel 1945, con una tesi di astrofisica relativa a una ricerca sulle Cefeidi, una classe di stelle variabili. Il lavoro viene condotto presso l’Osservatorio astronomico di Arcetri, luogo presso il quale inizia a occuparsi di spettroscopia stellare, che diventerà il suo principale campo di ricerca. Enorme lo sviluppo delle attività didattiche e di ricerca che Margherita Hack ha promosso all’università di Trieste, dove ha dato vita nel 1980 a un “Istituto di Astronomia” che è stato poi sostituito nel 1985 da un “Dipartimento di Astronomia”, che la scienziata ha diretto fino al 1990.
Dal 1982 Margherita Hack ha inoltre curato una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della ‘Scuola internazionale superiore di studi avanzati’ (Sissa). La scienziata, inoltre, ha alternato la stesura di testi scientifici universitari, alla scrittura di testi a carattere divulgativo. Il trattato “Stellar Spettroscopy”, scritto a Berkeley nel 1959 assieme a Otto Struve (1897-1963) è considerato ancora oggi un testo fondamentale.
Nel tempo Margherita Hack ha collaborato con numerosi giornali e periodici specializzati, fondando nel 1978 la rivista “L’Astronomia” di cui è stata a lungo direttore.
Nel 1980 ha ricevuto il premio “Accademia dei Lincei” e nel 1987 il premio “Cultura della Presidenza del Consiglio”.

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