Notevoli i benefici emersi dallo studio di fase III KEYNOTE-177, presentato in sessione plenaria al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), che si è svolto dal 29 al 31 maggio in forma virtuale (Abstract #LBA4). Pembrolizumab, molecola immunoterapica, ha raddoppiato, in questo sottogruppo di pazienti, la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia nel carcinoma colorettale avanzato. Nel 2019, in Italia, sono stati stimati oltre 49.000 nuovi casi di tumore del colon-retto (27.000 uomini e 22.000 donne) e 481.000 cittadini vivono dopo la diagnosi, si legge sul sito di AIOM.
“È importante che i pazienti siano consapevoli dei passi in avanti nelle opzioni terapeutiche – spiega Giordano Beretta, Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Responsabile dell’Oncologia Medica all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo -. Nella maggior parte dei casi, la malattia avanzata non è adatta a un intervento chirurgico potenzialmente curativo. Ma, grazie alle nuove terapie, la sopravvivenza di questi pazienti è più che raddoppiata rispetto a vent’anni fa e raggiunge i 30 mesi. Il 20% delle diagnosi, purtroppo, è scoperto in fase metastatica. Lo studio ha coinvolto pazienti con malattia avanzata ed elevata instabilità dei microsatelliti/deficit del ‘mismatch repair’(MSI-H/dMMR), il complesso di proteine preposto alla riparazione degli errori di replicazione del DNA. Circa il 5% dei pazienti con tumore del colon-retto metastatico mostra proprio elevata instabilità dei microsatelliti, da cui deriva un alto numero di mutazioni. Questo tipo di neoplasie è associato a una diminuzione della sopravvivenza e a una minore risposta alla chemioterapia convenzionale. Da qui l’importanza dello studio KEYNOTE-177, che ha il potenziale per cambiare la pratica clinica, evitando la chemioterapia a una parte delle persone colpite dalla neoplasia in fase avanzata. Ogni anno, in Italia, sono circa 800 i malati candidabili a questo approccio innovativo”. Lo studio ha coinvolto 307 persone con carcinoma del colon-retto metastatico con MSI-H/dMMR. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere pembrolizumab in prima linea fino a due anni oppure uno tra sei diversi regimi chemioterapici standard a scelta dell’investigatore, selezionati prima della randomizzazione.
“Il tumore del colon-retto insorge, in oltre il 90% dei casi, a partire da lesioni precancerose che subiscono una trasformazione neoplastica maligna – conclude il presidente Beretta -. Gli stili di vita scorretti svolgono un ruolo molto importante nella prevenzione della patologia, in particolare sedentarietà, fumo di sigaretta, sovrappeso, obesità, consumo di farine e zuccheri raffinati, carni rosse ed insaccati e ridotta assunzione di fibre vegetali. Gli stili di vita sani devono essere rispettati anche dopo la diagnosi, sia per prevenire l’insorgenza di recidive che per migliorare l’efficacia dei trattamenti. AIOM da anni è impegnata per sensibilizzare tutti i cittadini sul ruolo della prevenzione”.