Era la notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 quando venne approvato l’ordine del giorno Grandi nel corso della seduta del Gran Consiglio del Fascismo. Con quell’atto veniva sancita la caduta del Fascismo stesso, alla quale seguì l’arresto di Benito Mussolini, che fu detenuto prima alle isole di Ponza e della Maddalena, e poi fu portato sul Gran Sasso, il 27 agosto. Per il Duce, in verità la prigionia durò meno di due mesi: alle prime ore dell’alba del 12 settembre 1943 ebbe inizio l’operazione che si concluderà, qualche ora più tardi, con la liberazione, da parte di un gruppo di paracadutisti tedeschi, di Mussolini, prigioniero a Campo Imperatore sul Gran Sasso. Il duce venne condotto a Pratica di Mare da dove venne messo su un aereo per Vienna, con destinazione finale Monaco di Baviera. Il 14 settembre, prima di far rientro in patria, Mussolini incontrò Adolf Hitler a Rastenburg.
Di lì a poco nascerà la Repubblica Sociale Italiana, nota anche come Repubblica di Salò, che durò fino al 28 aprile 1945, quando Benito Mussolini venne fucilato dopo essere stato catturato dai partigiani vicino Dongo, mentre tentava di fuggire su un camion travestito da militare tedesco. Con lui morì l’amante Claretta Petacci e un gruppo di gerarchi repubblichini. Si concluse così il capitolo storico del Fascismo iniziato nel 1922.