Non si ferma la ricerca sull’Hiv, mirata a identificare soluzioni terapeutiche volte a sostenere la qualità di vita dei pazienti sieropostivi con regimi di trattamento semplificati. Dalla 23esima International Aids Conference – in edizione virtuale – arrivano i dati dello studio di fase III ‘Drive-Shift’, che dimostrano come l’aumento di peso dopo lo switch a una terapia di combinazione costituita da doravirina/lamivudina/tenofovir diproxil fumarato in pazienti virologicamente stabili è stato modesto oltre le 144 settimane di valutazione.
Il cambiamento medio del peso è stato inferiore ad 1 kg a 6 mesi e 12 mesi dallo switch e da 1,2 kg a 1,4 kg dopo più di 2 anni di trattamento. Oltre il 70% dei pazienti nello studio ha sperimentato un incremento del peso inferiore al 5%, riferisce Msd in una nota.
Dal congresso dati promettenti anche su Islatravir, nuovo inibitore nucleosidico della traslocazione della trascrittasi inversa in fase di sperimentazione clinica (Nrtti), in associazione orale con doravirina, nuovo Nnrti, negli adulti con infezione da Hiv-1 non precedentemente sottoposti a un trattamento antiretrovirale. I risultati di uno studio di fase IIb confermano il profilo di sicurezza e il profilo di tollerabilità della molecola in combinazione con doravirina a 48 settimane e rafforzano il potenziale di questa duplice terapia per le persone che vivono con l’Hiv. Islatravir è attualmente in fase di valutazione negli studi clinici per il trattamento dell’infezione da Hiv-1 in combinazione con altri antiretrovirali, nonché per la profilassi pre-esposizione (Prep) come singolo agente sperimentale.
“Sogniamo un mondo senza Hiv, ma c’è ancora moltissimo lavoro da fare per centrare questo obiettivo – dichiara Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di Msd Italia – Oggi con l’Hiv si può vivere, invecchiare, amare. Quarant’anni fa, quando fu scoperto il virus, tutto questo sembrava impossibile. Non si può che rendere merito alla ricerca per gli incredibili passi in avanti riguardo al miglioramento della qualità di vita delle persone con Hiv. Ma in Msd vogliamo andare oltre, con l’ambizione di contribuire a donare alle prossime generazioni un futuro davvero Hiv-free”.
“I risultati annunciati allo Ias 2020 vanno in questa direzione e sono per noi un riconoscimento – conclude –o“.