Quando le nostre articolazioni non funzionano come dovrebbero i disturbi che si possono manifestare sono numerosi e tra questi uno dei più frequenti e comuni è di certo la cervicalgia. Rimuovere le cause meccaniche del dolore alla cervicale aiuta a ristabilire il movimento primario, facendo di conseguenza scomparire il dolore. Per farlo è necessario andare a trattare direttamente i dolori miosteo-articolari e le limitazioni funzionali delle varie articolazioni, attraverso specifiche tecniche messe in pratica da specialisti come osteopati e posturologi. Accadde spesso, infatti, che il ricorso ai farmaci non sia sufficiente, o apporti benefici solo momentanei.
I farmaci, infatti, non eliminano le cause primarie di una patologia, ma solo i sintomi, e per giunta temporaneamente. Il ricorso ad osteopatia e posturologia diventa perciò necessario per chi soffre frequentemente di patologie osteo-articolari, e ha riscontrato la mancanza di efficacia dei farmaci, che non hanno mai effetti duraturi.
COS’E’ LA CERVICALGIA E QUALI SONO LE CAUSE
Noto semplicemente come cervicale, il disturbo è definito in medicina cervicalgia, e non è altro che un dolore che insorge all’altezza delle vertebre cervicali, ovvero le sette ossa brevi che compongono il tratto della colonna vertebrale più prossimo alla testa, permettendo i movimenti di quest’ultima. Ecco quali sono le principali cause della cervicalgia:
Sedentarietà. L’assenza di attività fisica, anche minima, è una delle abitudini più pericolose. Non solo per la cervicale. Chi pratica attività fisica, infatti, non ne guadagna solo in benessere per l’organismo, ma si ritrova anche con una muscolatura più forte e tonica, questo perché quando i muscoli non sono allenati non riescono a sostenere come dovrebbero la colonna vertebrale e quindi anche il tratto delle vertebre cervicali. Fare costantemente ginnastica con il collo può aiutare a tenere i muscoli tonici e a prevenire disturbi cervicali.
Postura. La posizione che assumiamo, sia quando siamo in movimento che quando siamo fermi, è determinante per l’insorgenza di dolore alla cervicale. Lavorare con il busto piegato in avanti oppure trascorrendo diverse ore davanti al computer, porta ad una predisposizione a questo tipo di problemi rispetto invece a chi si muove di più, sia per lavoro sia al di fuori dell’ambito lavorativo. In questo le strutture su cui sediamo o riposiamo, come sedie, letti o divani, sono fondamentali.
Sbalzi di temperatura. Chi soffre di cervicale ha fra i primi nemici gli sbalzi di temperatura e i colpi di d’aria. In estate, soprattutto tra aria condizionata, capelli bagnati e sudore, il pericolo è sempre dietro l’angolo. Un colpo di freddo può facilmente avere conseguenze dolorose. Il collo è l’area più esposta, ad esempio, al getto d’aria condizionata: i muscoli si contraggono e si prova dolore. A volte il “torcicollo” o la “cervicale” possono accompagnarsi anche a una forma di cefalea. Le contratture muscolari possono portare a volte capogiri e mal di testa. Il dolore causato dal freddo è più di natura muscolare che articolare: chi soffre di questa condizione deve prestare attenzione perché il freddo è un’aggravante, il dolore si somma a quelli già esistenti. Sarebbe utile in questi casi coprirsi con una sciarpa, anche leggera, o evitare l’esposizione al getto dell’aria condizionata, o ancora tenere le temperature un po’ più alte. Volendo si possono assumere antiinfiammatori, ma l’ideale sarebbe effettuare dei massaggi e fare stretching, anche attraverso sedute osteopatiche.
Stress. Lo stress psicofisico eccessivo, soprattutto legato a periodi di lavoro troppo intensi o a situazioni familiari di tensione emotiva, può ripercuotersi a livello della colonna cervicale dando origine a problemi di cervicalgia caratterizzati da dolore e contratture muscolari. In caso di stress può essere utile, per ridurre le tensioni e sciogliere i muscoli, anche fare ricorso allo yoga.
Eventi traumatici. Infortuni, colpi di frusta, colpi di freddo, traumi articolari o il trasporto di oggetti pesanti sono spesso causa di dolori e problemi alla zona cervicale, ma non solo: provocano anche danni più generici e diffusi alle strutture ossee, come schiacciamenti della colonna, compressione delle vertebre, fratture, e a quelle muscolari, come contratture, stiramenti e strappi.