Tre bambini su quattro hanno una vera e propria crisi di astinenza da scuola. Con percentuali bulgare (il 76%) bocciano plexiglas, visiere e mascherine. La quasi totalità dei kids italiani (7 bambini su 10) si lamenta per l’eccessiva chiusura addirittura sino al 14 settembre, perché non hanno più potuto riabbracciare e giocare con gli amichetti. Parola dei più importanti content creator, che hanno analizzato le opinioni dei loro fan (un campione di oltre 47 milioni di bambini e ragazzi ripartiti sulle varie piattaforme social) nell’ambito dell’Osservatorio Web Stars Channel sulla Generazione Z. Web Stars Channel, la principale Creator Media Company italiana, lancia quindi il primo Osservatorio Web Stars Channel destinato al mondo dei principali talenti del web e soprattutto al loro pubblico, largamente composto dalla Generazione Z. Con la chiusura dell’anno scolastico e le riflessioni su come e se riapriranno le scuole a settembre, il primo step del nuovo Osservatorio Web Stars Channel è sondare tramite la percezione dei più famosi content creator – come Favij, i Mates e il più famoso pro-player italiano, Pow3r – cosa ne pensa il loro pubblico del ritorno tra i banchi a settembre e delle possibili novità introdotte dalla recente pandemia. WSC, potendo contare su una piattaforma editoriale da oltre 10 miliardi di visualizzazioni dei propri contenuti, ha dunque chiesto ai propri talenti quali sensazioni siano emerse su questo tema, interagendo con i circa 47 milioni di fan che li seguono su tutti i social network, ragazzi di età compresa tra i 5 e i 20 anni. Chiaramente l’indagine si è svolta in maniera anonima, realizzata tra i mesi di maggio e di giugno 2020, analizzando le interazioni sul web sulle pagine di alcuni dei più famosi creator italiani. A rispondere a questa prima iniziativa dell’Osservatorio Web Stars Channel sono stati: Favij, LaSabri, Giulia Penna, La Coppia che Scoppia, i Mates, Pow3r, Thomas Avallone, Nicolò Robbiano e Jack Nobile, webstar attive in particolare su YouTube, Twitch, TikTok e Instagram con un pubblico che generalmente è compreso nella fascia d’età tra i 5 e i 20 anni appunto, una fascia che racchiude – secondo l’Istat – circa il 14% della popolazione[1].
KIDS VOGLIONO TORNARE A SCUOLA E RITROVARE I COMPAGNI
Un dato appare subito evidente: i ragazzi più giovani (67% del campione), compresi tra i 6 ed i 10 anni, non vedono l’ora di tornare a scuola e ritrovare i propri compagni; il 22% è comunque a favore; il restante 11% non sa rispondere. «Crediamo che il ritorno a scuola sia la cosa che più desiderino i nostri ragazzi. La scuola è stato il periodo più bello della nostra vita perché tutte le migliori esperienze le abbiamo vissute lì: gioie, dolori, delusioni, primi amori», afferma La Coppia che Scoppia. Mentre il 65% dei fan in età compresa tra i 10 ed 18 anni, è un po’ più restia a rientrare in classe, forse perché adolescenti. A tal proposito, idee chiare per Thomas “Hal” Avallone, che spiega: «Penso che i ragazzi che mi seguono abbiano idee diverse in base alla loro fascia d’età. Chi sta affrontando l’adolescenza potrebbe vivere con maggiore leggerezza il momento di crisi e vedere come la fine di un periodo d’oro il momento del rientro. Per chi sta vivendo la sua infanzia, invece, immagino che la scuola rappresenti un momento di conoscenza e scoperta; di conseguenza la sua interruzione è stata vissuta in modo peggiore». Fa loro eco la cantante Giulia Penna, che ironicamente sostiene: «Sono sicura che questa quarantena abbia creato in loro una forma di nostalgia, se in passato gli avessero detto che gli sarebbe mancata non ci avrebbero mai creduto!». Secondo il 43% del campione, ma anche secondo i Mates, ciò è dovuto a come frequentare i propri compagni di classe sia importante nel creare forti legami e stabilire obiettivi.
DIDATTICA A DISTANZA “COOL” MA PER POCO TEMPO, POI CONTA LA “CLASSE” REALE
Per Nicolò Robbiano – alunno de Il Collegio 4 e dunque “esperto” del settore – non ci sono dubbi: «Anche molti dei miei fan (uno schiacciante 7 su 10) immaginano il ritorno a scuola come un’esperienza positiva poiché, oltre a rivedere in carne e ossa i propri compagni, permetterà loro di ritrovare gli insegnanti a cui sono affezionati. La didattica a distanza non consente di instaurare un rapporto totalmente funzionale».
PLEXIGLAS DECISAMENTE OUT, MEGLIO LA PREVENZIONE E REGOLE DI SICUREZZA CERTE
Sulla controversa questione dell’ipotetico uso del plexiglas nelle classi, ipotesi che sembra ormai scartata, la percezione è sostanzialmente negativa: il 76% dei kids lo considera decisamente out; il 12% è favorevole; il rimanente 12% non sa rispondere. «Sono favorevole all’educazione con o senza plexiglas. Ma è inutile avere una barriera se poi non ci sono regole, lo pensano tutti gli studenti», spiega il mago di YouTube Jack Nobile. Tesi condivisa anche dai Mates: «L’impressione è che il plexiglas non faccia nessuna differenza dal momento in cui 15 persone sono nella stessa stanza, bisogna agire preventivamente e non modificando le aule».
MASCHERINE A SCUOLA
Sulle mascherine i kids dimostrano più “maturità” di molti adulti: il 58% non le vede di buon occhio ma, se tutti le usano per sicurezza, allora perché no. Solo il 21% è favorevole alle mascherine; il resto non sa. Nonostante la percezione negativa su questo tema, c’è comunque consapevolezza di come a decidere saranno persone competenti, come saggiamente afferma Giorgio Pow3r Calandrelli: «Andranno certamente trovate soluzioni, ma non avendo mai vissuto una situazione del genere è anche difficile ipotizzarle. Questa sarà la nostra nuova normalità, da prendere con ottimismo e voglia di ripartire». Sarà complicato soprattutto il momento dell’intervallo, come sostiene Favij: «La ricreazione è sicuramente delicata, è lì che bisognerà fare più attenzione alle apposite precauzioni già stabilite dalla legge».
NUOVI COMPAGNI, NUOVI AMICI: INSIEME CE LA FAREMO!
Infine, i beniamini più amati del web lanciano un appello ai loro giovani fan su come gestire l’aspetto emotivo: il 69% dei kids ha paura, quando tornerà a scuola, di non trovare più gli amichetti di sempre. «Sarà complicato, ma i sentimenti di amicizia ne usciranno rafforzati. Pur nel rispetto delle norme di sicurezza, recupereremo tutto il tempo perso» è il messaggio incoraggiante di Giulia Penna, messaggio condiviso dai Mates con particolare riferimento alla possibilità di trovarsi con compagni di classe diversi: «Cambiare compagni di classe è sempre complicato. In questo caso l’appello è per gli insegnanti: se fosse necessaria la separazione, è preferibile ascoltare i legami proposti dai ragazzi per intaccare il meno possibile la loro sensibilità: chiedete a loro!». Perché, come conclude Jack Nobile dopo aver sondato la percezione del suo pubblico, «i più piccoli molte volte sono più consapevoli e maturi degli adulti».
[1] https://www.istat.it/it/files//2020/02/Indicatori-demografici_2019.pdf