“La crisi da Covid-19 ci ha costretti a rallentare e a pensare. E può aiutarci a sviluppare un nuovo concetto di “vita normale”, una vita con più solidarietà e cooperazione, più cura e attenzione per le persone, più collaborazione a livello locale e globale, meno competizioni, meno viaggi. Una vita più rispettosa dell’ambiente. E più consapevole che la diversità (di genere, etnica e di cultura) è una delle grandi ricchezze dell’umanità“: lo ha affermato, in un’intervista a Repubblica, Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern, nella task force del governo sulla parità di genere. “Ma davvero il mondo può permettersi il lusso di non valorizzare al meglio metà della sua popolazione?“. “Elena Bonetti ha voluto una task force di donne per poter beneficiare dell’esperienza diretta che ciascuna di noi, nel rispettivi campi, ha acquisito sulla situazione femminile“. “Il timore è che la crisi economica scatenata dalia pandemia abbia un impatto maggiore sulle donne, la componente più fragile del mercato del lavoro. Ma c’è anche un’altra ragione: come tutte le crisi, anche quella legata al Covid offre l’opportunità di un rilancio economico, sociale e culturale del Paese. Rilancio che però deve prevedere un rafforzamento della presenza femminile in tutti i settori lavorativi, per un società più sostenibile e inclusiva“.
In riferimento alla situazione pari opportunità nel mondo della scienza, Gianotti ha spiegato: “Sì, nelle università italiane le donne sono circa il 36% dei docenti e ricercatori in aree Stem (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica) e meno del 20% dei professori ordinari. Bisogna quindi attirare le bambine e le ragazze verso le materie Stem e assicurare le stesse prospettive di carriera per uomini e donne“. “Abbiamo avanzato una serie di proposte concrete, ma voglio ricordare l’istituzione di un fondo per sostenere la micro-impresa femminile, un piano per creare 100mila posti in più negli asili nido nei prossimi cinque anni, incentivi per le donne che tornano al lavoro dopo il periodo di maternità, proposte per aumentare la presenza femminile in organi decisionali“.