“E’ stato un errore intubare le persone: occorrevano cortisone ed eparina” come terapia per il Coronavirus: lo ha affermato il virologo Giulio Tarro in una conferenza stampa alla Camera, precisando che “i pazienti non sono morti di polmonite interstiziale, ma di tromboembolia polmonare“, causata, a suo parere, proprio dalla ventilazione artificiale.
Tarro, che ha partecipato ieri al convegno in Senato “Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti“, ha fondato l’associazione “L’Eretico” insieme al magistrato Angelo Giorgianni e al medico Pasquale Mario Bacco, e con loro presenterà degli esposti presso le procure della Repubblica “perché queste morti sono addebitabili a qualcuno“, ha sottolineato Giorgianni durante la conferenza stampa odierna.
“C’è stato un errore nella diagnosi e il trattamento in terapia intensiva è stato letale“, ha aggiunto il magistrato, puntando il dito contro le autorità per la gestione della crisi: “I responsabili devono essere chiamati a rispondere. Inoltre, c’è stata una violenza di Stato con le misure adottate, in particolare con il lockdown, con il quale è stato messo in atto un sequestro di persone“. “Questi errori sono stati commessi anche da altri Paesi, dagli USA al Belgio alla Spagna, dove il lockdown è stata l’occasione per mettere un bavaglio agli oppositori“.
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Coronavirus, Tarro: “Un errore intubare le persone: occorrevano cortisone ed eparina. I pazienti non sono morti di polmonite interstiziale”
"Un errore intubare: occorrevano cortisone ed eparina" contro il Coronavirus. "I pazienti non sono morti di polmonite interstiziale, ma di tromboembolia polmonare"
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