Coronavirus, risultati promettenti per il vaccino Pfizer-Biontech: “Produce risposte anticorpali neutralizzanti nell’uomo pari a quelle del plasma convalescente”
Il vaccino sperimentale anti-Covid di Pfizer e BionTech può essere somministrato in una dose ben tollerata e genera immunogenicità dose-dipendente contro Sars-Cov-2
Il vaccino sperimentale anti-Covid di Pfizer e BionTech è il più avanzato di quattro candidati in sperimentazione clinica e i dati preliminari che arrivano dagli Stati Uniti forniscono risultati incoraggianti. In uno studio di fase I-II contro placebo, il vaccino a Rna messaggero Bnt162b1 è stato valutato su 45 soggetti e i dati preliminari hanno dimostrato che il prodotto può essere somministrato in una dose ben tollerata e che genera immunogenicità dose-dipendente contro Sars-Cov-2. Lo studio su questo candidato vaccino è stato pubblicato in pre-print su ‘Medrxiv’ ed è attualmente sottoposto a revisione scientifica per una potenziale pubblicazione.
“Questi dati preliminari sono incoraggianti: dimostrano che Bnt162b1 è in grado di produrre risposte anticorpali neutralizzanti nell’uomo a livelli uguali o superiori a quelli osservati nel plasma convalescente, e che lo fa a dosi relativamente basse. Non vediamo l’ora di fornire ulteriori aggiornamenti”, ha affermato Ugur Sahin, Ceo e co-fondatore di BionTech.
Lo studio in corso sta valutando la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità di dosi crescenti di Bnt162b1. La parte iniziale del trial includeva 45 adulti sani dai 18 ai 55 anni. I dati preliminari sono stati valutati per 24 soggetti che hanno ricevuto due iniezioni di 10 microgrammi e 30 microgrammi, 12 soggetti che hanno ricevuto una singola iniezione di 100 microgrammi e 9 soggetti che hanno ricevuto 2 dosi di placebo. Ora le aziende dovranno verificare i risultati ottenuti attraverso una nuova serie di test, già in corso. Ulteriori dati permetteranno di selezionare il candidato più adatto per un’ampia sperimentazione di fase 2b/3 mirata a verificare sicurezza ed efficacia del vaccino, che potrà iniziare “già nel mese di luglio“. In caso di successo, si legge in una nota, le aziende si aspettano di produrre “fino a 100 milioni di dosi del vaccino per la fine del 2020 e potenzialmente più di 1,2 mld di dosi per la fine del 2021“.
“Siamo incoraggiati dai dati clinici di Bnt162b1, uno dei quattro prodotti che stiamo valutando e per il quale abbiamo risultati preliminari positivi di primo piano. Siamo impegnati nello sviluppo di vaccini e medicinali potenzialmente innovativi e, di fronte a questa crisi sanitaria globale, affrontiamo questo obiettivo con la massima urgenza. Non vediamo l’ora di pubblicare i nostri dati clinici su una rivista peer-review il più rapidamente possibile“, ha dichiarato Kathrin U. Jansen, Senior Vice President e capo della Ricerca e sviluppo sui vaccini di Pfizer.