“Ieri a Palermo in una sola ora sono caduti 70 millimetri di acqua, in due ore 120 millimetri. Sono numeri eccezionali. Un evento dunque al di fuori della norma, di difficile previsione che ha causato gravissimi danni”. Lo afferma Mario Mattia, geologo dell’Ingv di Catania, intervistato dall’Adnkronos. “L’evento – aggiunge- si e’ verificato in un modo abbastanza strano. Un ‘gioco’ di venti di terra e di mare ha fatto sì che le nubi persistessero sopra l’area urbana di Palermo e che quindi riversassero maggiori quantità di pioggia alimentata anche dal caldo umido”. Per il geologo dell’Ingv etnea e’ “difficile dire se era un evento prevedibile. Probabilmente con sistemi avanzati e radar meteorologici adatti, forse, era possibile prevederlo. Ma c’è da dire che nessun tessuto urbano sarebbe stato in grado di smaltire tutta quell’acqua caduta in così poco tempo”.
“Quindi – evidenzia Mattia– l’invasione di acqua in tutti i sottopassaggi che attraversano Viale della Regione Siciliana a Palermo, era probabilmente inevitabile. In certi casi, ovviamente, bisogna parlare sia di prevenzione che di previsione”.”Quest’ultima – osserva ancora il geologo– deve essere certamente migliorata investendo in infrastrutture in grado di poter osservare in tempo reale l’avanzamento di questi fronti di pioggia e soprattutto deve essere predisposto un piano capace di chiudere immediatamente i sottopassaggi al traffico in caso di eventi eccezionali come quello verificatosi ieri”. “Eventuali altre polemiche sul tessuto urbano o sulla cementificazione selvaggia – conclude Mattia- sono poi sempre valide. Ma quello avvenuto ieri, ribadisco, e’ un evento totalmente al di fuori della norma e quindi, come dire, confondere i due piani sarebbe disonesto”.