Trovare un nodulo sospetto, ottenere la diagnosi senza muoversi da casa e in tempi rapidi, spostandosi solo al momento opportuno per effettuare l’intervento chirurgico. È questo il percorso che vuole realizzare concretamente SmartDoc, il progetto di teleconsulto che ha appena preso il via al Dipartimento di Oncologia Toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), e che è stato reso possibile grazie al contributo dell’Associazione Il Tulipano Bianco APS.
“La pandemia ha creato delle fragilità nel sistema di diagnosi e cura della malattia oncologica” – spiega Ugo Pastorino, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica di INT. – “Oggi il nostro dovere è quello di far sì che le persone riprendano a varcare la soglia dell’ospedale, che mantengano la continuità terapeutica e assistenziale. Con il teleconsulto offriamo un’opzione in più nell’ottica di proteggere i nostri pazienti e offriamo loro la possibilità di ricevere una diagnosi rapida, di seguire l’andamento della malattia senza gli oneri che è costretto a sostenere chi arriva da un’altra Regione e senza ulteriori stress legati al timore del contagio di Coronavirus, perché rimane a casa propria”.
Il Progetto SmartDoc ha recentemente ottenuto il nulla osta da parte della Regione Lombardia e in questa prima fase verrà gestito dalla segreteria del Dipartimento di Oncologia polmonare dell’INT che curerà l’organizzazione degli appuntamenti. Le prenotazioni per le visite si potranno effettuare attraverso il numero dedicato 02/23902384, disponibile dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12 e dalle 13 alle 17.
Nel 2021, invece, la gestione passerà al Centro Unico Prenotazioni regionale e verrà proposta come opzione ai pazienti, sempre con il costo a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
“Il tempo che stiamo vivendo ha trasformato il teleconsulto in un’opportunità valida” – sottolinea Marco Votta, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. – “Non va ritenuto però come il superamento della visita medica: se il malato preferisce un contatto diretto con l’oncologo, è nostro compito favorirlo. Ci rendiamo conto però che la pandemia ha imposto dei cambiamenti necessari, ma impegnativi per il paziente dal punto di vista psicologico, come il divieto di entrata in ospedale per i familiari. Con la teleassistenza, questo obbligo decade, a tutto vantaggio della serenità del malato”.
La visita specialistica a distanza garantisce un livello di qualità pari a quella che viene eseguita in sede e in tutta sicurezza per quanto riguarda la trasmissione dei dati.
“Abbiamo installato un programma protetto che permette al paziente di inviarci gli esiti dei suoi esami, esattamente come se ci consegnasse in mano la documentazione. A fine visita, e sempre in modalità protetta, vengono inviate la diagnosi, la relazione per il medico di famiglia e le eventuali impegnative” – spiega Alessandro Pardolesi, Dirigente Medico della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica di INT e ideatore e responsabile del progetto. – “Durante la visita, se è necessario, agevoliamo le spiegazioni con dei disegni che il paziente vede in diretta, utilizzando lo stesso approccio adottato in studio. Può sembrare una banalità, ma in questo modo cade il muro che si potrebbe creare soprattutto nel momento della comunicazione della diagnosi, a vantaggio del rapporto medico-paziente. Nelle prime tre settimane di attività, i teleconsulti hanno riguardato 15 pazienti. Di questi, due sono stati inseriti nella lista operatoria e il primo paziente arruolato in questa modalità è stato sottoposto a lobectomia polmonare con tecnica mininvasiva. Alla luce dei risultati che stiamo ottenendo, fra l’altro, a gennaio 2021 coinvolgeremo i pazienti nella compilazione di un questionario per valutare il gradimento di SmartDoc e valuteremo se utilizzare i dati ottenuti per farne oggetto di uno studio clinico”.
Al progetto ha contribuito l’Associazione Il Tulipano Bianco APS: “L’emergenza coronavirus ha fatto nascere bisogni del tutto nuovi. Per questo ci siamo subito attivati per intercettarli e fornire risposte efficaci nel più breve tempo possibile. Sono così nate nuove collaborazioni con strutture ospedaliere che sono un punto di riferimento per pazienti provenienti da tutta Italia, come l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Siamo felici che il progetto SmartDoc abbia preso forma anche grazie all’attrezzatura tecnica per i teleconsulti che abbiamo fornito all’Istituto. Lavoreremo inoltre per far conoscere il nuovo servizio a tutti i potenziali utenti, attraverso un lavoro mirato di promozione”, dichiara Francesco Giordani, presidente del Tulipano Bianco APS.
SmartDoc rappresenta uno strumento in più per una diagnosi precoce del tumore del polmone. Attualmente questa è la seconda neoplasia più frequente negli uomini (15%) e la terza nelle donne (12%), con dati in costante evoluzione. Il trend è in calo negli uomini (-1,6%) grazie a una disassuefazione dal fumo, e in aumento nelle donne (+2,2%) a causa di un incremento delle fumatrici. Il fumo di sigaretta rappresenta infatti il principale fattore di rischio del cancro del polmone, ed è responsabile di circa nove casi su dieci di malattia.