Un modello basato sui dati raccolti tra il 2008 e il 2019 dall’osservatorio solare Solar Dynamics Observatory della NASA potrebbe rendere possibile prevedere tempeste ed eruzioni solari, una minaccia per satelliti e comunicazioni sulla Terra, così come per la salute degli astronauti nello Spazio.
Secondo una ricerca pubblicata su Science da un team di esperti dell’Università di Nagoya, dell’Osservatorio astronomico nazionale del Giappone e dell’Università di Graz, il nuovo modello potrebbe contribuire a fare previsioni sull’attività solare e sul meteo spaziale, analogamente a quanto avviene sulla Terra.
Il modello è in grado di prevedere le regioni più attive del Sole ed effettuare una stima dell’energia liberata.
Nonostante la nostra stella sia oggetto di studio da anni e con vari strumenti, non sono ancora noti i meccanismi fisici che generano i violenti flare sulla sua superficie, vere e proprie eruzioni che proiettano radiazione e particelle cariche nello Spazio, con un’energia di decine di milioni di bombe atomiche.
E’ fondamentale studiare tali fenomeni che possono influenzare la vita sulla Terra, così come quella degli astronauti nello spazio, nell’ottica delle missioni di lunga durata sulla Luna o su Marte.