Caso Viviana Parisi, il pm conferma: “I resti trovati ieri sono di Gioele, sua madre ha avuto un crollo mentale. Sappiamo cosa è successo”

Ieri è stato trovato il corpo del piccolo Gioele, sparito nel nulla lo scorso 3 agosto insieme con la madre, il cui corpo è stato rinvenuto l'8 agosto
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I resti umani ritrovati ieri mattina sono compatibili con Gioele“: lo ha affermato il procuratore capo di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, prima di entrare in procura. Viviana Parisisoffriva di paranoia e ha avuto un crollo mentale dovuto a una crisi mistica“: è quanto risulta scritto su un certificato medico rilasciato dall’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e che la donna teneva nel cruscotto della sua auto, secondo quanto ha confermato il procuratore parlando con i cronisti in procura. “Stiamo analizzando le celle di aggancio della zona sia quello che c’era sul tablet e nel cellulare della signora. Ma Per ora non ci sono risultanze su chiamate telefoniche. Si è parlato di sette ma non è cosi“. “Bisogna compiere un’analisi accurata che anche qui richiede più tempo“.
Non è escluso” che “la madre e il figlio” “siano morti nello stesso punto“. “Tutte le ipotesi sono aperte. O una morte contestuale o una morte in momenti separati, dobbiamo verificarlo. Le emergenze più importanti arriveranno dagli accertamenti medico-legali“.
Purtroppo per questo tipo di accertamenti ci vogliono dei tempi, non perché il consulente debba andare in ferie. Ad esempio, per gli accertamenti istologici bisogna rispettare una procedura di essiccazione. Se non si rispettano questi accertamenti, questi risultati non hanno valore scientifico. Quindi il tempo serve“.
Già i consulenti medici ci hanno detto quello che è successo, già loro hanno delle certezze e ce le hanno comunicate riservandosi l’esito di questi risultati“.
A noi i medici legali delle cose ben precise le hanno già dette“. “E’ ovvio che a voi non le posso dire, aspettano i risultati istologici ma una chiave di lettura sugli avvenimenti ci è stata data“.

viviana parisi scomparsaI resti del piccolo Gioele sono stati trascinati in più punti dagli animali selvatici“. “Noi riteniamo che ci sia stato un intervento quantomeno successivo degli animali“. “Questo è sicuro: quell’effetto di dispersione è sicuramente frutto di un intervento di animali o in un momento successivo o al momento dei fatti“.
Oggi il primo passo da fare è valutare i luoghi dove sono stati ritrovati i vari resti che purtroppo erano sparsi“.
Si devono valutare i possibili tragitti della signora, del bambino, dei terzi, di animali, oggi c’è questo lavoro iniziale le da fare. La zona dove abbiamo rinvenuti i resti percorrendo 50-60 metri di boscaglia si arriva ad un sentiero che potrebbe essere collegato al traliccio, ma è un’area vegetazione fitta. Trai due luoghi in linea d’aria c’è una distanza di circa 300 metri“.
Il nostro compito è stato quello di ripercorrere il viaggio della signora e di Gioele dal momento in cui è uscita di casa fino all’epilogo. Ritengo che già un piccolo risultato sia stato raggiunto, perché posso dire con sufficiente tranquillità che tutto quel tragitto sia stato accertato,” ha precisato il Procuratore di Patti (Messina) parlando con i cronisti. “Abbiamo trovato i biglietti dei caselli autostradali, abbiamo trovato le immagini dal momento in cui la signora è uscita di casa con il bambino vivo, e in perfetta salute. Abbiamo trovato quelle immagini a Sant’Agata di Militello che ci danno conferma che il bambino sia vivo. Riteniamo, con buona approssimazione, che qui venti minuti di ‘buco’ fossero dovuti a un rifornimento di benzina. Abbiamo trovato dei rifornimenti compatibili con la benzina trovata nel serbatoio della signora. Questo ci permette di dire che la signora è entrata a Sant’Agata di Militello era con poca benzina“.
I testimoni del Nord che hanno raccontato di avere visto Viviana con il figlio subito dopo l’incidente sulla A20 Messina-Palermo “sono perfettamente attendibili“, secondo il Procuratore. Erano stati loro a raccontare al magistrato che il bambino “era vivo” dopo il sinistro.
Questa mattina ci sarà il riconoscimento da parte del padre degli oggetti ritrovati sul posto. Gli avevo chiesto di farlo già ieri, ma ha preferito seguire le spoglie di quello che riteniamo sia il figlio e abbiamo rispettato questa esigenza“.
Mi auguro di tutto cuore che dai resti di Gioele si possano capire molte cose, non dobbiamo disperare. A volte anche da pochi resti si possono capire molte cose“.

Ringrazio Pino Di Bello, questo ex carabiniere che è una persona fantastica“: lo ha affermato il Procuratore di Patti riferendosi al volontario che ieri mattina ha trovato i resti del bambino. “Non solo ha svolto quest’opera di ricerca per trovare il corpo ma poi nonostante fosse stanco e grondante di sudore è rimasto altre 4 ore con noi. L’ho visto personalmente strisciare sotto passaggi alti 30 centimetri tra i rovi e ci ha indicato un altro posto dove potevano essere altri resti che abbiano rinvenuto. Lo ringrazio molto. Già nei giorni precedenti eravamo stati contattati dai familiari che ci avevano chiesto la possibilità di poter fare delle ricerche volontarie. Noi abbiamo dato subito una disponibilità di massima perché eravamo convinti che le ricerche si dovessero concentrare in quel posto. Più persone erano presenti maggiori era la possibilità di trovarlo. A noi interessava il risultato“.

Con ogni probabilità il corpo del bambino è stato trascinato qui solo di recente, altrimenti non si spiegherebbe perché il suo corpo sia stato trovato smembrato: in una zona la testa e gli indumenti, in un’altra il tronco senza arti”: lo ha dichiarato al Giornale di Sicilia il Procuratore di Patti Angelo Cavallo. “Abbiamo delle ipotesi su quanto sia successo: se ne sono rafforzate alcune mentre ne abbiamo scartate delle altre. Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari. In questo momento ci dobbiamo stringere attorno a questa famiglia, a questo bambino. Ringrazio tutte le persone, che a qualunque titolo hanno contribuito alle ricerche. Ora dobbiamo lavorare come abbiamo fatto finora ed andare a fondo a questa triste storia”.

Il piccolo Gioele trovato dopo 2 settimane di ricerche

Il corpicino martoriato del piccolo Gioele è stato trovato a poche centinaia di metri dal traliccio vicino al quale è stato rinvenuto il corpo della madre, Viviana Parisi.

E’ da due settimane che si lavora, e ieri è stato trovato il corpo del piccolo sparito nel nulla lo scorso 3 agosto insieme con la madre, il cui corpo è stato rinvenuto l’8 agosto. L’avvistamento dei resti è avvenuto alle 10:28, da un carabiniere in congedo, che ha partecipato, da volontario, alle ricerche del bambino nelle campagne di Caronia (Messina). Il suo nome è Giuseppe Di Bello, 55 anni: “armato” di un falcetto è arrivato fino al luogo del ritrovamento del corpicino nascosto sotto una fitta vegetazione.

Adesso tocca alla Procura di Patti capire cosa è accaduto quel 3 agosto, nella galleria Turdo sulla A20 Messina-Palermo, quando Viviana Parisi e il piccolo Gioele hanno scavalcato quel guardrail facendo perdere le proprie tracce.

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