Molta cautela e molte incertezze sul caso Viviana Parisi, la donna scomparsa insieme al figlio Gioele lo scorso 3 agosto e ritrovata morta nelle campagne di Caronia (Messina) l’8 agosto.
I magistrati e i medici legali da giorni sono alla ricerca di risposte.
I tecnici dovranno verificare se il corpo del bimbo, trovato a 700 metri di distanza dal luogo in cui è stata trovata morta la mamma, possa essere stato trascinato fin lì da animali.
Le ipotesi principali sulle quali si lavora sono due: l’omicidio-suicidio e l’aggressione da parte di animali. La prima si basa sulle fragili condizioni psichiche della donna (i medici le avevano diagnosticato una psicosi con crisi mistiche e manie di persecuzione), la quale, dopo l’incidente in galleria ha inspiegabilmente abbandonato l’auto e si è inoltrata nella campagna.
L’altra ipotesi è quella dell’aggressione da parte di animali selvatici, e trova d’accordo anche i familiari, convinti che la donna non avrebbe mai fatto male al figlio.
“Come ho sempre detto, finché non si avranno i risultati di tutti gli accertamenti non si può dire alcunché“, ha affermato Elvira Ventura Spagnolo, consulente della procura di Patti nell’inchiesta e medico incaricato dell’esame autoptico anche del figlio della donna, Gioele, i cui resti, dilaniati dagli animali selvatici, sono stati scoperti lo scorso 19 agosto.
Martedì verranno effettuati rilievi nei luoghi in cui sono stati rinvenuti i corpi e verrà eseguita l’autopsia sul bambino. Si attendono anche gli esiti degli esami istologici e tossicologici eseguiti sul corpo della 43enne.
Le analisi potrebbero confermare o smentire l’ipotesi secondo cui la donna si sarebbe suicidata buttandosi dal traliccio dell’alta tensione sotto al quale è stata trovata: l’autopsia ha rilevato fratture sul corpo compatibili con la caduta dall’alto, rendendo però difficile accertare se la dj si sia buttata – come fa ritenere anche la distanza del cadavere dal pilone – o sia caduta accidentalmente, come sostengono i legali della famiglia del marito Daniele Mondello.
“Al momento non si può dire nulla, sarebbe opportuno non fare illazioni“, ha affermato l’avvocato Pietro Venuti, anche in riferimento allo stato di salute mentale della donna.
Viviana era stata depressa e in cura con psicofarmaci, ma – secondo i legali – non si sarebbe mai suicidata.
La morte del piccolo Gioele resta ancora misteriosa e sono tante le ipotesi: ucciso dalla mamma prima di buttarsi dal pilone, aggredito da malintenzionati o da animali selvatici, morto nell’incidente stradale prima della fuga nei boschi?
Secondo gli investigatori il fatto che Gioele sia stato visto vivo tra le braccia di Viviana non esclude che nell’urto abbia potuto ferirsi gravemente: forse poi la madre, sotto shock, potrebbe averlo adagiato a terra prima di buttarsi giù dal traliccio e gli animali potrebbero poi avere fatto il resto.
Secondo i legali della famiglia Mondello, il bambino potrebbe essere scappato e la madre, per trovarlo, sarebbe salita sul traliccio e caduta accidentalmente. In quel caso Gioele avrebbe vagato tra i boschi e sarebbe morto di stenti o ucciso dagli animali.
Tante, troppe ipotesi si sono succedute in queste settimane, ancora tutto da verificare.