Coronavirus: finisce l’estate boreale e riparte il contagio in Europa, inizia la primavera australe e la pandemia rallenta in Sud America e Sudafrica

Coronavirus, gli ultimi dati confermano l'andamento stagionale della pandemia: sta finendo l'estate e il contagio torna a salire in Europa, mentre nell'emisfero Sud accade l'esatto contrario
MeteoWeb

Nell’emisfero nord sta finendo l’estate, e in tutti i Paesi riparte il contagio da Coronavirus che negli ultimi tre mesi aveva bruscamente frenato. Nell’emisfero sud, al contrario, sta iniziando la primavera australe e dopo i rigori dell’inverno che hanno visto il picco più grave del contagio da Covid-19, adesso la situazione inizia a migliorare con un netto rallentamento dei nuovi casi.

I dati degli ultimi giorni sono eloquenti: siamo ormai a fine Agosto, nell’emisfero settentrionale le ore di luce si sono sensibilmente ridotte rispetto a Giugno, e nonostante da ormai oltre tre mesi non ci siano più lockdown o limitazioni alla circolazione e alle libertà personali, fino a dieci giorni fa il contagio era azzerato in tutt’Europa. Negli ultimi giorni, in linea con l’andamento stagionale, è ripartito. Emblematici i dati dei nuovi casi giornalieri rilevati ieri, Giovedì 20 Agosto, nei principali Paesi europei:

  • Spagna +7.100 
  • Francia +4.800 
  • Ucraina +2.000
  • Germania +1.600 
  • Romania +1.400
  • Regno Unito +1.200
  • Italia +845
  • Polonia +800
  • Belgio +600
  • Paesi Bassi +530
  • Austria +350
  • Portogallo +300
  • Svizzera +270
  • Croazia +250
  • Grecia +250

Contemporaneamente la situazione sta migliorando in tutto l’emisfero australe, che proprio nei mesi scorsi ha avuto il picco pandemico in concomitanza con la stagione invernale. In Cile, ieri abbiamo avuto appena +1.182 nuovi casi positivi a fronte del picco del 14 giugno di +8.120 nuovi casi. Sempre in Sudamerica, anche il Brasile vede migliorare la propria situazione con un netto calo del contagio: ieri ci sono stati +44.000 nuovi casi positivi, a fronte del picco di +71.000 rilevato il 29 giugno.

L’andamento del contagio in Sudafrica

Il Sudafrica ieri ha avuto +3.800 nuovi casi a fronte del picco del 24 giugno quando aveva avuto in un solo giorno +14.000 positivi. Anche l’Australia, sempre nell’emisfero Sud, vede fortemente rallentare il proprio contagio con i +220 nuovi casi di ieri, in linea con l’ultima settimana, a fronte del picco del 30 giugno quando erano stati rilevati +730 nuovi casi giornalieri.

I dati sono emblematici e in linea per tutti i Paesi della fascia temperata, quella cioè in cui la stagionalità influenza i contagi in base alle condizioni meteorologiche e ai conseguenti comportamenti della popolazione: da che mondo è mondo, più ore di luce e più caldo significa attività all’aperto e naturale distanziamento sociale; al contrario più ore di buio e più freddo significa maggiori assembramenti in luoghi chiusi e affollati. E’ questo l’unico motivo per cui le normali influenze stagionali dilagano nella stagione invernale.

Differente è la situazione nei Paesi dal clima tropicale (India, Pakistan, Bangladesh, Iran, Filippine, ma anche Messico, alcuni Stati degli USA, la Colombia, l’Ecuador) dove la stagionalità del contagio è determinata dalla stagione delle piogge, che è nel pieno proprio in queste settimane e infatti siamo nel picco massimo del contagio, che invece rallenterà nella stagione secca.

Questo significa che nei prossimi mesi ci possiamo attendere una forte attenuazione del contagio da Coronavirus nei Paesi temperati dell’emisfero Sud, mentre in Europa e nella fascia temperata dell’emisfero Nord avremo un inevitabile aumento di casi che tuttavia non deve preoccupare rispetto a un’emergenza paragonabile a quella della prima ondata, perchè adesso i Paesi sono pronti a fronteggiarla con le migliori armi a disposizione: i tamponi (test), il contact-tracking (tracciamento) e le terapia (trattamento).

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