Coronavirus, decisivo isolare il 5.5% degli infetti ogni giorno: il modello Made in Italy

"Per mantenere la curva epidemica" del coronavirus Sars-CoV-2 "sulla traiettoria decrescente è necessario uno sforzo di controllo capace di isolare ogni giorno circa il 5,5% delle persone esposte a Covid-19 e altamente infettive"
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“Per mantenere la curva epidemica” del coronavirus Sars-CoV-2 “sulla traiettoria decrescente è necessario uno sforzo di controllo capace di isolare ogni giorno circa il 5,5% delle persone esposte a Covid-19 e altamente infettive”. E’ lo scenario che emerge da un modello made in Italy utile per impostare future misure di contenimento, sviluppato da ricercatori dell’università Ca’ Foscari di Venezia, del Politecnico di Milano, dell’università di Padova e dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne in Svizzera, utilizzando dati epidemiologici reali del Belpaese. I risultati del lavoro sono pubblicati su ‘Nature Communication’.

I ricercatori hanno pensato a uno strumento che potesse guidare i decisori nella fase post-lockdown. Servono modelli appropriati per tarare le misure avendo ben chiari i relativi scenari delle traiettorie epidemiche. Mentre la pandemia sta ancora tormentando la maggior parte dei Paesi in tutto il mondo, la possibilità di allentare parzialmente alcune misure di contenimento del virus – quando e come farlo – è uno dei temi più caldi e dibattuti.

L’analisi degli autori dello studio si basa su un modello spazialmente esplicito della diffusione di Covid-19 in Italia (pubblicato per la prima volta dal team su ‘Pnas’ ad aprile), che include la mobilità tra le comunità, le progressive restrizioni alla mobilità e il distanziamento sociale. Il modello benchmark è stato aggiornato attraverso la stima dei parametri utilizzando il numero di casi giornalieri ospedalizzati in tutte le 107 province italiane dal 24 febbraio al 1 maggio.

I ricercatori hanno generato scenari delle dinamiche dell’infezione italiana derivanti dall’effetto della revoca del lockdown, iniziata dal 4 maggio. Ci si è chiesti come le modalità di allentamento delle misure di confinamento sociale abbiano influenzato l’andamento dell’epidemia. La risposta a questa domanda, sottolineano i ricercatori, “non è banale, poiché alle differenti attività è stato consentito di riprendere in momenti diversi. Inoltre, la consapevolezza acquisita può avere diversi effetti duraturi sul comportamento sociale indipendentemente dalle misure imposte e l’aderenza alle regole per un uso corretto dei dispositivi di protezione individuale (come le mascherine) può svanire nel tempo”.

Utilizzando i dati epidemiologici fino al 17 giugno, i ricercatori hanno fornito una valutazione ex post degli scenari confrontandoli con l’effettiva progressione spazio-temporale dell’epidemia. La grande maggioranza delle regioni italiane si è avvicinata allo scenario di base ipotizzato per il periodo di un mese e mezzo considerato. Gli scienziati hanno quindi affrontato la mitigazione del probabile aumento dell’esposizione, stimando il numero sufficiente di interventi di isolamento dei casi che impedirebbe il rimbalzo delle epidemie.

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