Il personale del Comune dell’Aquila impegnato sul fronte degli incendi che stanno interessando alcune zone del capoluogo ha completato stamani una vasta linea tagliafuoco sopra l’abitato di Cansatessa. La linea tagliafuoco, della lunghezza di 2 chilometri, riferisce una nota, e’ stata realizzata dal personale operaio dell’ente e dal Nono Reggimento Alpini dell’Esercito, su indirizzo della Protezione civile comunale. I vigili del fuoco e i volontari di protezione civile si sono posizionati per presidiare l’area realizzata. Inoltre, presso la sede comunale di via Ulisse Nurzia 6 e’ presente del personale comunale per la raccolta di eventuali donazioni utili per sostenere le operazioni e gli uomini che si trovano sul fronte del fuoco: acqua, pale, e tutto cio’ che puo’ essere utile per fronteggiare gli incendi.
Il Comune dell’Aquila, inoltre, ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio comunale del capoluogo d’Abruzzo a causa degli incendi. Lo ha deciso stamattina la Giunta comunale. La deliberazione è stata inoltrata alla Regione Abruzzo, perché provveda a sostenere la richieste dell’ente al Governo ai fini dell’emanazione del provvedimento di stato di emergenza. La delibera approvata oggi dall’esecutivo comunale del capoluogo parte della considerazione ”dell’estensione dei fenomeni e dell’estrema gravità del danno; pertanto – è scritto nel provvedimento – si profilano come indifferibili ed urgenti diversificate misure di difesa del territorio e di protezione della popolazione, misure straordinarie ed emergenziali che sono di impossibile attuazione per l’amministrazione Locale e per i soggetti colpiti e che si ritengono anche superiori alle possibilità di intervento della Regione Abruzzo”. ”Gli incendi – ha spiegato il sindaco Pierluigi Biondi – hanno finora interessato circa 700 ettari delle zone boschive che si trovano sopra i quartieri di Cansatessa e Pettino, densamente abitati, con un numero di residenti superiori a 10mila, e dell’abitato di Arischia, dove vivono 1800 persone. Inoltre i danni rilevanti del patrimonio boschivo ricadono parzialmente all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”.
”La dichiarazione dello stato di emergenza – ha proseguito Biondi – è necessaria sia per l’applicazione delle procedure utili per incrementare l’azione finalizzata a un contenimento ancora più efficace degli incendi, sia per avere un’opportuna copertura delle spese elevatissime che Comune e Regione stanno sostenendo e dovranno sostenere ancora. L’opera di contenimento degli incendi vede un impiego massiccio di mezzi e uomini per almeno 12 ore giornaliere: sette velivoli Canadair, 3 elicotteri, 80 Vigili del Fuoco, 40 militari del IX Reggimento Alpini, 70 volontari di protezione civile, 30 dipendenti comunali con quattro ruspe, 4 pattuglie della Polizia municipale”. “I costi che si debbono sostenere per rendere possibile queste operazioni sono tuttavia elevatissimi e non sono solo quelli da sostenere per l’emergenza in corso, ma anche quelli del post incendio, quando i vigili del fuoco dovranno effettuare una ricognizione puntuale sull’area interessata con i droni e si dovrà procedere con le necessarie operazioni di bonifica. Con la dichiarazione dello stato di emergenza – ha concluso il sindaco dell’Aquila – le istituzioni avranno la possibilità di gestire la fase critica in atto (che, oltre alla tutela dei boschi coinvolti, comporta ancor più la necessità di attuare operazioni di salvaguardia della popolazione, qualora la situazione dovesse peggiorare) e le procedure successive con risorse adeguate”.