Ponte Genova San Giorgio, Anas: il collaudo statico ha dato esito positivo

Esito positivo per il collaudo statico del nuovo Ponte Genova San Giorgio: Anas ha rilasciato il certificato
MeteoWeb

Esito positivo per il collaudo statico del nuovo Ponte Genova San Giorgio.
Anas (Gruppo Fs Italiane), dopo aver analizzato i risultati delle prove di carico effettuate sulla struttura, ha rilasciato il certificato di collaudo.
Ad agosto del 2019 Anas ha ricevuto l’incarico dal Commissario straordinario per la ricostruzione, Marco Bucci, di occuparsi sia del collaudo statico sia di quello tecnico-amministrativo del nuovo Ponte di Genova.
Le operazioni di collaudo statico sono state affidate ad Anas che ha messo in campo un team di suoi tecnici guidati dall’ingegnere Achille Devitofranceschi.
Nell’esercizio delle sue funzioni, l’ing. Devitofranceschi è stato supportato da un team di 20 ingegneri Anas e, con particolare riferimento all’impalcato metallico, dall’Organismo di Ispezione Anas accreditato. Il collaudo statico ha previsto, in una fase iniziale, anche il controllo della qualità dei materiali utilizzati, la certificazione della loro idoneità e soprattutto le opportune verifiche di corrispondenza con quanto previsto dal progetto esecutivo. Per la verifica dei calcoli statici il collaudatore statico si è avvalso dei tecnici del Coordinamento Progettazione della Direzione Generale di Anas.
Concluse tali verifiche, il 19 luglio sono iniziate le prove di carico. I test, durati tre giorni, avevano l’obiettivo di verificare sperimentalmente la capacità strutturale del ponte e la sua risposta alle azioni impresse.
Si è trattato di test di tipo dinamico e statico.
I test di tipo dinamico sono stati eseguiti registrando i parametri dinamici del ponte e confrontandoli con quelli previsti dal progetto, sollecitando il ponte sia attraverso le forzanti naturali, come il vento, sia attraverso prove di frenatura. In particolare per quanto riguarda la prova di frenatura, otto autoarticolati hanno attraversato il ponte a 50 km orari, frenando contemporaneamente in modo brusco in corrispondenza della campata centrale, al fine di testare la capacità del ponte di sopportare significative azioni orizzontali.
Per i test di tipo statico sono stati utilizzati 56 camion da 46 tonnellate e “4 carrelloni speciali” per le prove sulla rampa di innesto con l’autostrada A7
In questa fase, la risposta del viadotto è stata misurata attraverso più sistemi: dalle livellazioni topografiche ai misuratori di tensione all’interno della soletta nella zona tesa, a cavallo della pila, per verificare la fessurazione del calcestruzzo; dai misuratori di allungamento per verificare se sugli apparecchi di appoggio vi fossero trazioni indesiderate fino all’installazione di un radar sotto le campate di prova per controllare in modo rapido le deformazioni del viadotto durante le prove di collaudo.

Condividi