Beirut, la Capitale del Libano, è sempre stata uno dei principali centri del Mediterraneo: oggi conta un milione e mezzo di abitanti e negli ultimi anni è tornata ad essere un importante punto di riferimento culturale, commerciale e finanziario del Medio Oriente dopo la guerra civile che l’ha distrutta tra 1975 e 1990.
Beirut ha una storia antichissima e cosmopolita: il suo massimo sviluppo sociale ed economico è stato negli anni ’60 del ‘900, quando diventa un punto di riferimento per l’alta società di tutto il mondo arrivando ad essere definita la “Parigi del Medio Oriente“, per il livello della propria vita notturna che attira personaggi famosi da tutto il mondo. Beirut è quindi sede del divertimento e diventa la capitale finanziaria del mondo arabo. In quel periodo Beirut era meta del jet-set internazionale capitanato da Brigitte Bardot e sede di hotel di lusso e ristoranti raffinati. Nella fotogallery a corredo dell’articolo le foto di Beirut negli anni ’60 e alcuni scatti del fotografo Carlo Bavagnoli per la nota rivista americana LIFE.
Beirut rimarrà tale per oltre dieci anni, ma nel 1967 a causa della guerra dei sei giorni, migliaia di profughi palestinesi si rifugiano in Libano e in modo particolare nell’area metropolitana di Beirut. Sarà il fattore che innescherà la grande guerra civile libanese, che esploderà nel 1975 e finirà soltanto nel 1990. Quasi tutti gli ebrei e moltissimi cristiani sono costretti a lasciare la città, portando con sè la loro ricchezza economica e culturale. Beirut viene bombardata più volte e si ritroverà completamente rasa al suolo. I morti della guerra civile, tra civili e militari, sono circa 150.000 ma la più grande perdita è quella dei profughi, oltre 10 milioni di libanesi espatriati in fuga verso l’Europa e gli Stati Uniti d’America. Nativi di Beirut ma tra questi emigrati, alcuni grandi artisti internazionali come gli attori Nick Emad Tarabay e Keanu Reeves e il cantautore Mika.
Purtroppo Beirut, nonostante la “normalizzazione” degli ultimi decenni, è rimasta sempre instabile per le guerre dell’area circostante che l’hanno a più riprese coinvolte: il grande attentato del 2005, il bombardamento dell’aeroporto nel 2006, le violente proteste Hezbollah del 2008. L’esplosione di ieri è il primo episodio violento degli ultimi 12 anni. Dopo una storia così difficile e tormentata, i libanesi e soprattutto i beirutesi non meritano tutto questo.