Ho appreso da un giornale locale (Cronaca Flegrea, 12/9/2020) di una interrogazione parlamentare dei Senatori Corrado, Romano, Trentacoste e Morra, del Gruppo M5S, presentata al Ministro dell’Università e Ricerca, Prof. Gaetano Manfredi, in merito alla vicenda delle trivellazioni delle scorse settimane ad Agnano, le quali hanno destato preoccupazioni tra i residenti ed hanno visto coinvolti i vertici dell’INGV, del Comune di Pozzuoli, e della Regione Campania.
I 4 Senatori, nel documento in cui fanno l’excursus di tutta la vicenda, chiedono di sapere se il Ministro, Gaetano Manfredi “non ritenga indifferibile, anche alla luce degli altri problemi evidenziati da precedenti atti di sindacato ispettivo, commissariare temporaneamente l’Istituto per riorganizzarne i vertici, in modo da consentire sia il corretto espletamento degli importanti compiti istituzionali, che gli sono affidati, sia l’accertamento, da parte delle autorità preposte, di ogni eventuale responsabilità nella vicenda”.
L’interrogazione parlamentare dei 4 Senatori, recita nella premessa: “Premesso che: risulta all’interrogante che il Progetto GeoGrid – Tecnologie e sistemi innovativi per l’utilizzo sostenibile dell’energia geotermica rimodulato”, è stato cofinanziato con i fondi del Programma Operativo “POR Campania FESR 2014/2020”; per realizzarlo è stata costituita un’Associazione temporanea di scopo (ATS) composta da Smart Power System Distretto di Alta Tecnologia, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Università degli Studi del Sannio, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Sudgest Scarl, Aster Srle CRdC Tecnologie Scarl.
Colpisce che i 4 Senatori nella loro encomiabile interrogazione non mettano in evidenza anche che il Ministro Manfredi, al quale si rivolgono, partecipava quale Rettore della Federico II all’ATS (Progetto GeoGrid), così come il Centro di Competenza AMRA (Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale) dell’Università di Napoli Federico II (AMRA, diventato Scarl, è stato diretto prima dal compianto Prof. Paolo Gasparini, e poi dal Prof. Gaetano Manfredi) partecipava, ad altro Consorzio scientifico nel Progetto “Scarfoglio” per la realizzazione di un impianto geotermoelettrico pilota nell’area di Agnano-Pisciarelli. Il Presidente di AMRA dichiarava che il referente scientifico del Progetto “Scarfoglio” era allora Direttore di OV-INGV, Giuseppe De Natale (Documento di Geoelectric srl del 12/12/2014; Oggetto: Referente Scientifico AMRA – Rif. Contratto Geoeletric. Così come descritto nelle premesse del Contratto firmato tra Amra Scarl e Geoeletric N°51/2012 sottoscritto in data 11/06/2012, la scrivente ha individuato nell’INGV l’Istituto scientifico consorziato, che ha svolto il ruolo operativo nel contratto e nella elaborazione della relazione finale, ed il cui referente scientifico è il Prof. Giuseppe De Natale. Firmato: Il Rappresentante Legale, Prof. Paolo Gasparini). Singolare e inammissibile in un Paese Civile è che AMRA di Università di Napoli Federico II, si avvalesse come consulente scientifico del Progetto per il Permesso di Ricerca “Scarfoglio” del Direttore dell’Osservatorio Vesuviano (Sezione di INGV), che come Ente di riferimento della Protezione Civile dovrebbe presiedere alla salvaguardia della popolazione dai rischi sia vulcanici che sismici. Viceversa OV-INGV, in collaborazione con l’AMRA e altre Istituzioni, fra le quali, per importanza, primeggiava l’Università di Napoli Federico II, i rischi li promuoveva e sponsorizzava, e ha continuato a farlo (visto il recentissimo Progetto Geo-Grid). Se ad esempio il Direttore dell’U. S. Geological Survey (o di una sua Sezione), si fosse trovato in un tale, plateale, conflitto di interesse, sarebbe stato licenziato ad horas. Ma in Italia, in spregio ad ogni regola di comportamento etico, un dipendente pubblico incaricato, quale Direttore dell’Ente di Sorveglianza (OV-INGV), a salvaguardare l’incolumità dei cittadini flegrei, tutto è possibile, senza che il Presidente di INGV, intervenisse nelle vicende conflittuali.
Contro il Progetto “Scarfoglio” del quale era titolare la Soc Geo-Electric si espresse il Ricercatore dell’OV, Giovanni Chiodini. Quest’ultimo era responsabile in ambito OV-INGV del monitoraggio continuo dei gas fumarolici dei Campi Flegrei, e riteneva in particolare che il sistema idrotermale nell’area di Agnano-Pisciarelli, fosse molto critico e quindi che si dovesse assolutamente fermare la trivellazione a scopo geotermico progettata da Geo-Electric. Gli allarmi di Chiodini vennero ignorati da OV-INGV, fino al verificarsi di un forte sciame sismico (Ottobre 2015) con epicentro proprio ad Agnano-Pisciarelli. Solo allora si decise di non eseguire il sondaggio proposto dalla Geo-Electric e sponsorizzato da AMRA (con Referente scientifico, De Natale) e altre Istituzioni. Comunque, prima del verificarsi dello sciame sismico Giovanni Chiodini, preferì trasferirsi dalla Sezione OV-INGV di Napoli, alla sede di Bologna. Ma nel frattempo iniziarono i procedimenti disciplinari contro la Ricercatrice INGV, Fedora Quattrocchi, per le sue “denunce” su conflitti di interesse su varie vicende compresa quella del sondaggio ad Agnano-Pisciarelli nei Campi Flegrei.
Sembra del tutto evidente, comunque, la partecipazione del Prof. Manfredi alle proposte e attività di ricerca a scopi geotermici ad Agnano-Pisciarelli nel tempo, sia come Responsabile di AMRA che come Rettore dell’Università Federico II. Ora gli si chiede, nella veste istituzionale di Ministro dell’Università e della Ricerca, di commissariare la Presidenza dell’INGV. Forse i Senatori interroganti (appartenenti al Movimento dei 5 Stelle), dovrebbero anche chiedersi, del perché della nomina del Prof. Manfredi a Ministro, anche se rinviato a giudizio per il Progetto CASE dell’Aquila. Processo che, penso, sia finito per prescrizione nella Primavera del 2020.
Fra le vicende su ricerche geotermiche del tipo di quelle nei Campi Flegrei, ricordo anche quanto verificatosi a Ischia, dopo cambio della Direzione di OV-INGV, con nuova Direttrice Francesca Bianco. L’OV-INGV partecipava in supporto di altra Società privata, di nome Ischia Geotermica, (https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/28/rischio-sismico-i-ricercatori-pagati-dalla-p-civile-lingv-li-fa-lavorare-per-privati/3221888/) a un nuovo progetto a Ischia, sempre con finalità geotermica. Progetto, anche esso cancellato, grazie all’intervento di Madre Natura… che si permise di scatenare il terremoto di Casamicciola nel 21/08/2017, rimasto alle cronache per i macroscopici errori tecnico-scientifici di Carlo Doglioni e Direzione di OV-INGV
Infatti in occasione del suddetto terremoto di Casamicciola-Ischia, il Presidente Doglioni dell’INGV, fece un intervento in televisione, collocando l’ipocentro del terremoto lunga una ipotetica faglia nei fondali marini del Tirreno a 10 km di profondità dove la crosta è duttile e quindi potenziamente asismica; smentito platealmente dai dati emanati, se ben ricordo da USGS (United States Geological Survey), che collocava correttamente il sito ipocentrale del terremoto a Casamicciola di Ischia e dagli stessi dati INGV secretati per una settimana dai vertici di OV-INGV.
A prescindere dalle considerazioni sul Ministro Prof. Manfredi, comunque il Presidente di INGV, Prof. Carlo Doglioni (attualmente in prorogatio per emergenza Covid), andrebbe rimosso dal suo incarico, per avere gestito in modo non corretto tutto quanto sopra, non intervenendo per “sanare” palesi conflitti di interesse, ma colpendo paradossalmente chi tali conflitti di interesse denunciava (Fedora Quattrocchi), e non i portatori dei conflitti stessi.
Circa l’interpretazione del ruolo del Prof. Carlo Doglioni, nella sua funzione di Presidente dell’INGV, richiamo qui la sua pesante responsabilità, oltre che nei casi dei sondaggi geotermici nei Campi Flegrei e Ischia, in altro eclatante episodio di conflitto di interesse in ambito INGV. L’evento riguarda, sempre sul tema permessi di ricerca per geotermia, il Progetto geotermico di media-bassa entalpia presso Castel S. Giorgio e Torre Alfina (VT).
Di detto Progetto, il consulente scientifico della Soc privata ITW-LKW era il Prof. Franco Barberi.
Ebbene il Ministero (MISE), inoltrò doverosamente la pratica per ottenere il parere tecnico a INGV (con Presidente il Prof. Stefano Gresta). L’INGV, fra i tanti Ricercatori di cui dispone, affidò la valutazione tecnico-scientifica del progetto, alla Dott.ssa Maria Luisa Carapezza, moglie del Prof. Barberi. Chissà, ma forse il Presidente Gresta, non sapeva, che Carapezza fosse la moglie di Barberi… A questo punto, il Sindaco di Castel S. Giorgio e altri Sindaci del comprensorio viterbese, si rivolsero a Fedora Quattrocchi, Ricercatrice di INGV ed esperta di geotermia, per ottenere una valutazione tecnico-scientifica del Progetto presentato dalla Soc ITW-LKW, con il prof. Barberi come consulente. La Quattrocchi, in sua valutazione del progetto, oltre a fare corrette considerazioni tecnico-scientifiche, rimarcò anche il pesante e inammissibile conflitto di interesse Carapezza-Barberi. Il Sindaco (Fausto Carotenuto) di Castel S. Giorgio, in nome proprio e per contro di varie Associazioni territoriali, successivamente ai pareri tecnico-scientifici di Carapezza e Quattrocchi, conferì, il 26/11/2015, un incarico (a titolo gratuito) anche al sottoscritto, per ottenere “un referaggio credibile e competente e di commenti che possano poi essere utilizzati anche per usi legali”, del Progetto, esaminato con valutazioni molto divergenti da Carapezza e Quattrocchi. In mio parere, oltre a confermare le corrette valutazioni tecnico-scientifiche della Quattrocchi, ribadivo l’inammissibilità del palese, plateale, conflitto di interesse Carapezza-Barberi, ignorato dai vertici di INGV.
Con il cambio della Presidenza di INGV, passata dal Prof. Stefano Gresta al Prof. Carlo Doglioni, si sarebbe auspicato un intervento “riparatorio” del nuovo Presidente Doglioni. Invece il paradossale epilogo, è stato il licenziamento da INGV della Quattrocchi da parte di Doglioni! Nella logica aberrante del Presidente Doglioni, invece di “sanare” palesi irregolarità, eticamente censurabili, intervenendo con equilibrio e equità super partes sui vari attori coinvolti nelle vicende, si puniva chi l’irregolarità ha denunciato. Nulla facendo contro i “portatori” dei conflitti di interesse.…. Non sono a conoscenza dei “regolamenti” interni dell’INGV, e quindi non mi esprimo in merito a mancata osservanza di ipotetici adempimenti procedurali da parte della Quattrocchi, ma è indubbio che le sue valutazioni tecnico-scientifiche fossero scientificamente corrette e che i conflitti di interesse denunciati, fossero oggettivi.
A prescindere, quindi, dalle considerazioni sul Ministro Prof. Manfredi, comunque il Presidente (attualmente in prorogatio) di INGV, Prof. Carlo Doglioni, andrebbe rimosso da suo incarico, per la pessima gestione, delle vicende sopra discusse.
Rispetto ai vari casi su ricerche geotermiche, che vedono il coinvolgimento di INGV, sembrerebbe proprio che ci sia un “accanimento” contro le decisioni INGV di Madre Natura…
Nel contesto delle parziali conoscenze su tutte le variabili di cui dispone la Natura, si inserisce la Scuola di pensiero, molto cara agli Ingegneri Sismici (dei quali un esponente di punta è proprio il Prof. Manfredi) e alle Compagnie di Assicurazioni, che privilegia l’approccio probabilistico (noto come PSHA-Probabilistic Seismic Hazard Assessment) come strumento per costruire edifici sismicamente sicuri, e rifiuta di operare seguendo l’approccio Neo-Deterministico (noto come NDSHA-Neodeterministic Seismic Hazard Assessment). Il PSHA protegge certamente i mega-interessi delle Compagnie di Assicurazioni e di tanti professionisti, ma non la vita delle decine di migliaia di vittime umane. In merito ad utilizzo di NDSHA (“Difendersi dal Terremoto si può”: il libro (scientifico) che sconvolgerà tutte le vostre convinzioni sismiche e che tutti dovrebbero leggere e Sulle spalle di Prometeo – Prevedere i terremoti è possibile e consente di mettere in atto azioni di prevenzione: il Prof. Panza spiega come, Panza, G.F. and Bela J. (2020). NDSHA: a new paradigm for reliable seismic hazard assessment. Eng. Geol., 275, https://doi.org/10.1016/j.enggeo.2019.105403 + Supplementary Material) è intervenuto su questo giornale, più volte il Prof. Giuliano Panza (uno dei massimi esperti a livello mondiale del settore), quindi non mi dilungo sull’argomento. Sul tema, a sostegno di necessità di utilizzo di approccio NDSHA rispetto al PSHA, ha preso posizione, tra l’altro dopo il disastro del terremoto de L’Aquila, il Gruppo internazionale ISSO sottoponendo ad allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il documento Position Statement, firmato da eminenti Ricercatori di tutto il mondo, ed è in via di ultimazione, la pubblicazione, per l’inizio del 2021, del libro “Earthquakes and Sustainable Infrastructure: neodeterministic (NDSHA) approach guarantees prevention rather than cure” (Panza G., Kossobokov V. G., Laor E. & De Vivo B., Eds, Elsevier). Il libro contiene 33 contributi, di Sismologi e Ingegneri Sismici di tutto il mondo.
In merito allo sfruttamento della risorsa geotermica nei Campi Flegrei, va ribadito che questa risorsa indubbiamente esiste, ma il suo “sfruttamento” è problematico e rischioso, in ragione sia del fenomeno in atto del bradisismo, sia della caratteristica dei fluidi profondi. Caratteristiche accertate, alla fine degli anni 70, con l’effettuazione di ben 7 sondaggi profondi (Pozzi San Vito e Mofete, alcuni spinti oltre i 3 km di profondità) da Joint venture AGIP-ENEL.
I risultati ottenuti da AGIP-ENEL, portarono alla determinazione di una non-fattibilità di sviluppo della risorsa geotermica ad alta entalpia, nei Campi Flegrei, per due ragioni ben precise: 1. La presenza di fluidi profondi a elevata salinità (fino al 70% NaCl equivalente; mentre per rendere economicamente conveniente lo “sfruttamento” di fluidi profondi per produrre energia, la salinità dei fluidi non deve superare il 10% NaCl equivalente; 2. L’elevata densità abitativa di tutta l’area del territorio flegreo e napoletano. La persistenza di tale tipologia di fluidi è stata anche accertata con mie ricerche proprio su carote di campioni dei sondaggi AGIP-ENEL, utilizzando la tecnica dello studio di inclusioni fluide (De Vivo et al., 1989) (De Vivo B., Barbieri M., Belkin H. E., Chelini W., Lattanzi P., Lima A. and Tolomeo L., 1989. The Campi Flegrei (Italy) geothermal system: a fluid inclusion study of the Mofete and San Vito fields. J. Volcanol. Geotherm. Res., 36: 303-326). La salinità registrata da misure in-hole da AGIP-ENEL, è stata riscontrata anche nei fluidi “fossili” (vale a dire vecchi di decine di migliaia di anni), intrappolati sotto forma di inclusioni fluide nei minerali. Da segnalare, che poi proprio alla fine degli anni 70-inizio anni 80, ci fu la più grossa crisi bradisismica nei Campi Flegrei dopo l’eruzione di Monte Nuovo del 1538 (crisi che portò all’evacuazione del Rione Terra di Pozzuoli, e costruzione del nuovo insediamento di Monte Ruscello). C’era una relazione fra i due eventi, sondaggi profondi di AGIP-ENEL, seguiti poi da crisi bradisismica? Non c’è la prova, ma una relazione potenziale, fra i due eventi potrebbe essere possibile. Allora entra il gioco, l’elevata densità abitativa, richiamata prima.
E’ pensabile che si possa mettere a rischio l’incolumità di milioni di cittadini, per sviluppare l’energia geotermica ad alta entalpia? Ritengo che il rispetto del principio di precauzione dovrebbe rendere gli scienziati molto cauti, prima di “garantire” certezze che non si possono garantire al 100%. Gli “incidenti” che si sono verificati ad Agnano-Pisciarelli, dovrebbero ammonire gli scienziati ad essere intellettualmente onesti, assumendosi le responsabilità anche penali, rispetto a ciò che “garantiscono”, con troppa superficialità, ai politici. Questi sono ovviamente, i miei punti di vista personali. Ma per essermi, opposto, senza catastrofismi, a questa tipologia di sviluppo geotermico, sono stato accusato e etichettato come “nemico dello sviluppo” da qualche giornalista napoletana. Ritengo, viceversa, che nei Campi Flegrei (e in tutta la fascia tirrenica, dalla Toscana alla Campania), la risorsa geotermica a bassa entalpia, possa essere proficuamente utilizzata e sfruttata senza mettere a rischio la vita di milioni di cittadini.
A cura di Benedetto De Vivo, Professore Straordinario presso l’Università Telematica Pegaso, Napoli; Adjunct Professor: presso Virginia Tech, Department of Geosciences, Blacksburg 24061, VA, USA; Nanjing University, Nanjing, China; Hubei Polytechnic University, Huangshi, China. Già Prof. Ordinario di Geochimica Ambientale presso l’Università di Napoli Federico II.
2019 Gold Medal Award dell’Association of Applied Geochemistry; 2020 International Research Award as Innovative Researcher in Applied Geochemistry (by RULA AWARDS & IJRULA); In Lista di University Manchester, UK, tra i Top Italian Scientists (http://www.topitalianscientists.org/top_italian_scientists.aspx) nella Disciplina Natural & Environmental Sciences, 2019.