“Arrivano mesi non facili”, lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, commentando l’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia. “Dalla metà di agosto – ha sottolineato il ministro, intervenendo a Cartabianca su Rai3 – i numeri sono un po’ alla volta peggiorati“, e pur ricordando che “non siamo ai livelli di tanti altri Paesi europei, in questo momento noi siamo messi meglio rispetto alla Francia, alla Spagna, a tanti altri Paesi anche dell’Europa centrale”, “però è evidente che quando aumentano i movimenti delle persone aumentano anche le possibilità di contagio. Il 14 settembre abbiamo fatto la scelta di riaprire le scuole, scelta giustissima che rivendichiamo e che riteniamo indispensabile per far ripartire il Paese, è chiaro che attorno a questo evento che muove più di 10 milioni di persone ci aspettiamo possano esserci ulteriori contagi”.
“Dobbiamo per questo – ha aggiunto il ministro – mantenere ancora una grandissima attenzione. Provare a rispettare il più possibile le regole fondamentali che abbiamo imparato in questi mesi a partire dall’utilizzo delle mascherine, dal distanziamento, dal lavaggio delle mani”. “Arrivano ancora mesi non facili – ha avvertito – dobbiamo dire alle persone la verità. E in questi mesi non facili i comportamenti di ciascuno di noi sono davvero fondamentali”.
E “dopo un’estate che è stata un po’ più allegra, le persone avevano una voglia anche di liberarsi, dopo mesi difficili come quelli che abbiamo vissuto tra marzo e aprile”. “Ma ora – ha aggiunto il ministro della Salute – dobbiamo tornare ad avere grandissima prudenza e grandissima attenzione, perché abbiamo un vantaggio rispetto a tanti altri paesi, e il nostro paese viene guardato anche con attenzione da altre parti del mondo, però non possiamo abbandonare gli sforzi fatti finora“.
Sull’ipotesi di una proroga dello stato di emergenza, il ministro ha concluso: “E’ una valutazione che faremo a ridosso del 15 ottobre. La situazione oggi non e’ migliore rispetto ai giorni di fine luglio. Faremo una valutazione, ci confronteremo con il parlamento. Io sono per mantenere ancora la linea della massima prudenza“.