Coronavirus, Zangrillo shock: “Berlusconi a marzo sarebbe morto”, poi il botta e risposta con Selvaggia Lucarelli

Alberto Zangrillo non ha usato mezzi termini per descrivere la gravità e pericolosità del Coronavirus, sottolineando che Berlusconi solo pochi mesi non ce l'avrebbe fatta
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La carica virale del tampone nasofaringeo di Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile, sicuramente non avrebbe avuto l’esito che fortunatamente ha ora. Lo avrebbe ucciso? Assolutamente sì, molto probabilmente sì, e lui lo sa“: è quanto ha dichiarato Alberto Zangrillo, primario di Terapia intensiva del San Raffaele, ospite ieri sera a Piazzapulita su La7.
Il medico non ha usato mezzi termini per descrivere la gravità e pericolosità del Coronavirus, sottolineando che il leader di Forza Italia, ricoverato con polmonite bilaterale, solo pochi mesi non ce l’avrebbe fatta.

Il medico di fiducia del Cavaliere ha premesso che Berlusconi sta meglio e che la sua risposta alla patologia è stata “ottimale” ma ha precisato che la tempestività è essenziale per battere il Coronavirus: “La cosa fondamentale dell’intervento su Berlusconi non è stata tanto la terapia seguita una volta entrato in ospedale, ma è stato capire che doveva andare in ospedale e che doveva andarci in quella fase. Dieci ore dopo poteva essere troppo tardi, perché lui è un paziente a rischio per i motivi che si sanno“. “E’ molto più importante dare degli indirizzi ai medici di medicina generale piuttosto che fare nuove postazioni di terapia intensiva che speriamo di non utilizzare mai. E poi è decisivo avere idee molto chiare sul fatto che la tempestività di intervento è fondamentale“.
Briatore e Berlusconi “sono in situazioni più che soddisfacenti, stanno bene, per loro credo che l’epilogo di questa malattia sia vicino“, ha concluso Zangrillo.

Botta e risposta tra Alberto Zangrillo e Selvaggia Lucarelli

Poco dopo le dichiarazioni di Zangrillo, è arrivata sui social la replica di Selvaggia Lucarelli, che, riprendendo le parole del primario, ha scritto: “Zangrì, facciamo che a marzo intanto Berlusconi avrebbe trovato posto in terapia intensiva, un altro 83enne col ca…
Non si è fatta attendere la replica dello stesso Zangrillo: “Lei è una donna volgare e cattiva. Lo dico a difesa dei medici e degli infermieri che hanno lavorato al mio fianco, senza sosta per salvare l’ultimo degli ultimi. Dio abbia perdono di Lei.

Bassetti: “Oggi la letalità è molto diversa da quella di marzo-aprile”

Foto di Emanuele Cremaschi / Getty Images

Rispetto a maggio, dove si era registrata una importante riduzione della carica virale, adesso con tanta circolazione del virus potrebbe esserci stato un rialzo. La sensazione però la danno i numeri, ed è evidente che oggi la letalità è molto diversa da quella di marzo-aprile. Quindi se non è la carica virale, allora è evidente che ci sono altre situazioni che intervengono, tra cui indubbiamente la nostra capacità di intercettare più rapidamente i pazienti e di curarli meglio,” ha spiegato all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Fondamentalmente oggi, quello che è cambiato non è soltanto una maggior bravura dei medici nel curare questa infezioni. E’ anche cambiata la consapevolezza dei cittadini di fronte alla malattia, sono loro che riconoscono alcuni sintomi e chiedono il tampone. Altrimenti non saremmo mai arrivati a questa drastica riduzione della letalità: oggi siamo intorno all’1%. A marzo-aprile eravamo intorno al 15%. Speriamo che questo si mantenga, i dati di questi giorni ci dicono che su 35mila contagiati, abbiamo 2mila ricoverati di cui 160 in terapia intensiva, ovvero solo lo 0,4% di tutti i ricoverati è in condizioni serie“.

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