Accade spesso a molte donne di avvertire dolore al seno: può essere provocato da tanti fattori, non sempre gravi o rischiosi per la salute.
Il dolore al seno è un sintomo associato a diverse condizioni: nella maggior parte dei casi non è segnale di cancro, ma può essere la conseguenza dei cambiamenti ormonali associati al ciclo mestruale o alla menopausa, oppure può comparire durante la gravidanza o l’allattamento. Il dolore può inoltre essere associato alla presenza di cisti o all’assunzione di alcuni farmaci, ad esempio i diuretici.
Dolore al seno, le cause
- cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale
- stato di gravidanza
- noduli al seno
- mastite
- ascesso mammario
- lesioni al seno
- problemi dovuti all’allattamento
- inconvenienti legati a medicazioni
- tumore al seno (sebbene il dolore non sia frequente)
Dolore dovuto a cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale
Le variazioni nei livelli ormonali – prosegue l’approfondimento di ISSalute – possono causare dolore al seno nei casi in cui:
- il ciclo mestruale sia ancora attivo (non si è ancora in menopausa) o si stia seguendo una terapia ormonale sostitutiva (TOS)
- il dolore si faccia sentire nello stesso periodo ogni mese, generalmente da uno a tre giorni prima delle mestruazioni e si attenui al loro termine
- il dolore sia diffuso a entrambi i seni (sebbene a volte il dolore si avverta solo da una parte)
Per attenuare il dolore è consigliabile indossare un reggiseno specifico per lo sport, anche di notte e durante l’attività fisica, prendere medicinali antidolorifici da banco come, ad esempio, quelli a base di paracetamolo o ibuprofene o applicare gel a base di ibuprofene o diclofenac. Se non si riesce a alleviare il dolore, è consigliabile rivolgersi al medico di famiglia che potrà prescrivere farmaci per il controllo dei livelli ormonali come danazolo, tamoxifene o goserelina.
Stato di gravidanza
Indolenzimento e sensibilità del seno, talvolta, sono segnali precoci di una gravidanza, se associati a:
- interruzione del ciclo mestruale
- sensazione di nausea e stanchezza
- necessità di urinare con più frequenza
- alterazioni del gusto e dell’odorato e voglia di cibi specifici
In presenza di questi disturbi (sintomi) si può fare in autonomia, a casa, un test di verifica della gravidanza.
Salute: cicogna in arrivo o solo falso allarme? E’ il ciclo o la gravidanza? Scopriamolo insieme!
Noduli al seno
- fibroadenoma, nodulo duro e liscio che può cambiare posizione nella mammella e, in genere, è più diffuso tra le donne giovani
- cisti, formazione contenente una sostanza fluida che si sviluppa nel tessuto mammario, più comune nelle donne sopra i 35 anni
- mastite e ascessi mammari
La maggior parte dei noduli al seno non desta preoccupazione, ma occorre consultare il medico di famiglia per accertarsi che non costituiscano il segno di una malattia seria come, ad esempio, un tumore. La terapia dipende dal tipo di nodulo; in alcuni casi non occorre alcuna cura.
Mastite
Si verifica quando il tessuto di cui è costituito il seno (tessuto mammario) si infiamma a causa di una infezione batterica, o per cause legate all’allattamento, arrossandosi, gonfiandosi e provocando dolore. La mastite può anche causare:
- arrossamento e rigonfiamento del tessuto mammario che si surriscalda
- sensibilità del seno
- formazione di un nodulo o di un’area solida nel tessuto mammario
- secrezione dai capezzoli
- disturbi di tipo influenzale, come indolenzimento, febbre e brividi di freddo
Se si sospetta una mastite, è opportuno contattare il medico di famiglia perché se non si interviene con una cura, ad esempio di antibiotici, si potrebbe andare incontro ad un ascesso.
Ascesso del tessuto mammario
L’ascesso provoca la formazione di pus, generalmente dovuto a un’infezione batterica. È doloroso e i noduli infiammati possono arrossarsi e riscaldarsi fino a generare infiammazione nell’area circostante e a provocare la febbre. In questi casi, è bene consultare il medico di famiglia per valutare se sia necessaria una cura antibiotica e, eventualmente, l’aspirazione del pus.
Danni al seno
- stiramento di un muscolo toracico
- lesione al collo, alla spalla o alla schiena
- costocondrite, infiammazione nell’area di congiunzione delle costole (coste) alle ossa della cassa toracica
- intervento chirurgico precedente (pregresso) al seno
Il dolore al seno può essere provocato da una lesione se lo si avverte concentrato in un punto e se peggiora con il movimento. Per alleviarlo può essere utile indossare un reggiseno specifico per lo sport e prendere dei farmaci antidolorifici, se consigliati dal medico; a volte, se il dolore persiste, possono essere necessarie iniezioni di farmaci corticosteroidi e anestetici locali.
Problemi dovuti all’allattamento
Il dolore durante l’allattamento può dipendere da:
- ingorgo mammario, vale a dire un’ostruzione dei dotti lattiferi
- mastite, dolore e gonfiore causati dall’ostruzione dei dotti lattiferi dovuti a un’infezione batterica
- ascesso mammario, formazione dolorosa di pus che si produce in caso di mastite non curata
- infezione da candida ai capezzoli, in caso di piccole ferite ai capezzoli
Nel caso il dolore si produca in concomitanza con l’allattamento, è consigliabile rivolgersi al personale dei reparti di ostetricia per sapere come attenuarlo.
Inconvenienti legati a medicazioni
A volte il dolore al seno – spiega ISSalute – può essere un effetto indesiderato di alcuni medicinali:
- contraccettivi, la maggior parte di quelli a base di ormoni come, ad esempio, pillole anticoncezionali, cerotti, iniezioni e dispositivi intrauterini, può causare tensione al seno
- antidepressivi, come la sertralina
- antipsicotici (utilizzati per curare alcune malattie mentali) come l’aloperidolo
È buona regola accertarsi, leggendo il foglietto illustrativo del farmaco che si sta assumendo, se il dolore, o la tensione, al seno rientrino tra gli effetti indesiderati (effetti collaterali). Occorre rivolgersi al medico di famiglia nel caso in cui il dolore divenga particolarmente intenso poiché potrebbe essere necessario cambiare farmaco.
Tumore al seno
- presenza di un nodulo solido che rimane localizzato in un’area del seno
- cambiamento di dimensione o di forma di uno o di entrambi i seni
- presenza di secrezione dal capezzolo con striature di sangue
- avvallamento del seno
- arrossamento del capezzolo o dell’area circostante
- capezzolo rientrato
Se si sospetta di avere un tumore al seno bisogna rivolgersi subito al medico di famiglia per eseguire gli accertamenti necessari.
Quando rivolgersi al medico di famiglia
È bene consultare il medico se:
- il dolore è particolarmente intenso, tanto da impedire di svolgere le normali attività
- il dolore peggiora o non si arresta
- si avvertono i sintomi di un’infezione, come gonfiore, arrossamento e surriscaldamento del seno o compare la febbre
- si manifestano i sintomi collegati alla presenza di un tumore
Il medico di famiglia, esaminando il seno e informandosi sui disturbi presenti, cercherà di risalire alla causa del dolore oppure prescriverà una radiografia o una ecografia presso un centro specializzato. Dover eseguire tali, ulteriori accertamenti potrebbe provocare un certo allarme ma si tratta di normali controlli che non servono solo per accertare il tumore del seno. La maggior parte delle donne che si sottopongono a questi esami non risultano, infatti, colpite da tumore.
Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.