L’incendio divampato oggi nel porto di Beirut, già devastato dall’esplosione del 4 agosto scorso, sarebbe stato causato da lavori di manutenzione. E’ quanto ha dichiarato oggi ai media locali il ministro uscente dei Trasporti e dei Lavori pubblici del Libano, Michel Najjar, secondo il portale informativo libanese “Naharnet”. “L’incendio è scoppiato in un magazzino lontano dall’hangar 12 e dobbiamo attendere uno studio completo di quanto accaduto”, ha aggiunto il ministro. L’hangar 12 è la zona dove erano state stipate le circa 3mila tonnellate di nitrato di ammonio che avevano innescato l’enorme esplosione del mese scorso. Secondo “rapporti preliminari” citati da Najjar, l’incendio, che nel frattempo e’ rientrato “sotto controllo“, sarebbe stato causato da un lavoratore incaricato di opere di manutenzione, che avrebbe provocato il rogo con le scintille di una sega per metalli. Il ministro Najjar ha comunque annunciato che sara’ avviata un’indagine.
Intanto il nuovo direttore generale del porto di Beirut, Bassam el Kaissi, ha annunciato di voler vietare a partire da domani, 11 settembre, l’importazione o lo stoccaggio di materiali infiammabili nello scalo della capitale. Il direttore dovrebbe pubblicare domani una circolare diretta a commercianti e importatori, chiedendo di “non importare o stoccare piu’ senza autorizzazione da parte degli enti competenti materiali o merci infiammabili, che potrebbero costituire un pericolo per la salute pubblica”.
L’esplosione del 4 agosto ha ucciso più di 190 persone, causato circa 6.500 feriti e danneggiato migliaia di edifici. La vista di un altro enorme incendio un mese dopo ha creato il panico tra i residenti traumatizzati dalla deflagrazione del mese scorso.