Le fosfine recentemente rilevate nell’atmosfera di Venere – un potenziale indizio della presenza di vita microbica – potrebbero avere raggiunto il pianeta per mezzo di un meteorite, che avrebbe sfiorato la Terra e raggiunto in seguito il nostro vicino: la teoria è stata descritta in un articolo pubblicato sull’archivio open access airXiv, ed è stata elaborata dagli esperti dell’Università di Harvard, che hanno realizzato dei modelli per spiegare la presenza di fosfine.
“Questa teoria è stata sviluppata dopo il 2017, quando una meteora ha sorvolato l’Australia per 90 secondi, per poi proseguire verso lo spazio profondo. I nostri calcoli suggeriscono che questo flyby potrebbe aver consentito alla roccia spaziale di raccogliere circa diecimila colonie di microbi. L’oggetto del 2017 ha superato i 56mila chilometri orari, era probabilmente largo almeno 30 centimetri e pesava 60 chilogrammi. Questi oggetti potrebbero essere in grado di trasportare la vita attraverso il Sistema solare. Se una meteora proveniente dalla Terra raggiungesse l’atmosfera di un altro pianeta, i microbi potrebbero essere rilasciati prima che il corpo venga distrutto dall’impatto. Una sonda nell’atmosfera venusiana potrebbe aiutarci a rispondere a questi interrogativi,” ha spiegato Amir Siraj, del Dipartimento di Astronomia presso l’Università di Harvard.
Secondo lo studio, negli ultimi 3,7 miliardi di anni, sono stati oltre 600mila i meteoriti che hanno sfiorato l’atmosfera terrestre per poi raggiungere Venere.
Gli scienziati hanno però sottolineato (come ribadito anche dagli autori della scoperta, gli astronomi dell’Università di Cardiff) che la rilevazione di fosfine su Venere non implica necessariamente la presenza di vita microbica sul pianeta, ma potrebbe anche rappresentare il risultato di fenomeni chimici o geologici non noti: per tale motivo viene promossa la prosecuzione di studi e la racconta di informazioni in questo senso, in modo da svelare il mistero che avvolge Venere, la fosfina e la vita.