Sequenziato il Dna della muffa che portò Fleming alla scoperta della penicillina: nuove armi contro i super batteri resistenti ai farmaci

Dallo studio della muffa grazie alla quale Fleming sviluppò la penicillina, trovate nuove speranze di terapie contro l'antibiotico resistenza dei super batteri
MeteoWeb

Un’equipe di ricercatori dell’Imperial College di Londra ha sequenziato il Dna della muffa che nel 1928 portò il medico scozzese Alexander Fleming a scoprire la penicillina, ovvero il primo antibiotico della storia: il risultato, che potrebbe aiutare lo sviluppo di nuove armi contro i super batteri resistenti ai farmaci, e’ pubblicato sulla rivista Scientific Reports dai ricercatori dell’Imperial College di Londra. “All’inizio pensavamo di usare la muffa di Fleming per altri esperimenti – spiega il coordinatore dello studio, Timothy Barracloughma poi abbiamo realizzato con grande sorpresa che nessuno ne aveva mai sequenziato il genoma nonostante il suo significato storico“.

Il team diretto da Barraclough ha dunque estratto e sequenziato il Dna di alcune muffe del genere Penicillium che erano state congelate vive oltre 50 anni fa e che appartenevano allo stesso ceppo della muffa, passata alla storia, e che proliferò a sorpresa sulla piastra di Fleming alla St Mary’s Hospital Medical School, oggi parte dell’Imperial College. Una volta pronta, la sequenza genetica è stata messa a confronto con quella di due ceppi di muffe usate negli Stati Uniti per la produzione industriale dell’antibiotico. Ciò che è emerso è che i ceppi statunitensi hanno sviluppato enzimi leggermente diversi per la produzione di penicillina, che fabbricano in maggiore quantità perché presentano più copie dei geni ‘interruttore’ che ne regolano la produzione.

“Il nostro studio – come sostiene il primo autore, Ayush Pathak potrebbe ispirare nuove soluzioni per combattere l’antibioticoresistenza. La produzione industriale di penicillina si e’ focalizzata sulla quantita’ prodotta e le azioni fatte per migliorare artificialmente la produzione hanno determinato cambiamenti in vari geni. Ma e’ anche possibile che i metodi industriali non abbiano considerato alcune soluzioni per ottimizzare la penicillina, mentre possiamo imparare dalle risposte che si sono sviluppate naturalmente per far fronte all’evoluzione dell’antibioticoresistenza”.

Condividi