Stress, ansia, depressione, insonnia: sono sempre più numerosi gli studi scientifici che mostrano come il microbiota, l’insieme di batteri che vive in maniera simbiotica con l’uomo all’interno dell’intestino, abbia un ruolo di primo piano nei disturbi dell’umore. Ad esempio, uno studio dell’Università del Colorado negli Stati Uniti mostra che un fermento lattico fisiologico, il Lactobacillus rhamnosus HN001, favorisce una buona qualità del sonno. All’opposto un microbiota “alterato”, in cui, cioè, i diversi batteri non sono presenti nelle giuste proporzioni, può favorire la depressione: a causa dello stress, infatti, l’insieme di questi microrganismi può perdere il proprio equilibrio e “demolire” il triptofano, l’aminoacido di cui è fatta la serotonina, ormone importantissimo per il buon umore. L’organismo è quindi in difficoltà perché non riesce a produrre serotonina e l’umore della persona si incupisce.
Questo evento è parte di un ciclo che prevede altri due appuntamenti, uno precedente (19 settembre) e uno successivo (24 ottobre), in cui alcuni dei maggiori esperti internazionali illustreranno nuovi studi scientifici che individuano tra le cause di diverse malattie un’alterazione della comunicazione tra sistema nervoso enterico, già definito dalla scienza un “secondo cervello”, e il cervello superiore, provocata proprio da uno squilibrio nella composizione del microbiota.
Corso di aggiornamento medico-scientifico in modalità webinar (riservato al personale medico)
“Microbiota intestinale e salute mentale: il ruolo degli ‘psicobiotici’ come coadiuvanti nella gestione di ansia, stress e insonnia”
martedì 22 settembre 2020 ore 19.30-22.30
Al corso interverranno:
- Claudio Mencacci, professore di psichiatria all’Università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento di neuroscienze, salute mentale e dipendenze dell’ASST Fatebenefratelli – Sacco di Milano;
- Paola Rossi, ricercatrice e professore di fisiologia dell’Università di Pavia, Direttrice del Master Universitario di II° livello in Nutrizione Umana presso l’Università di Pavia
- Marcello Romeo, medico chirurgo, PhD in biomedicina e neuroscienze.
Probiotici, microbiota e sonno
Oltre allo studio statunitense citato vi sono altre ricerche che mostrano come un cambiamento del microbiota intestinale può indurre alterazioni del sonno. Uno studio giapponese ha evidenziato una correlazione tra una bassa presenza di Bifidobatteri e il tempo trascorso in stato di veglia durante la notte in donne con stipsi funzionale.
L’assunzione di specifici probiotici può, pertanto, influenzare positivamente la qualità del nostro sonno, modulare il carico di stress al quale siamo esposti e tenere alto il nostro umore.
Gli esperti si raccomandano di affidarsi al consiglio di uno specialista quando si sceglie di assumere dei probiotici, per individuare quello che meglio risponde alle proprie esigenze. In considerazione del fatto che vengono trattati temi altamente scientifici, l’evento è riservato al personale medico.
Il microbiota
Il microbiota ha importanti funzioni: istruisce il nostro sistema immunitario aumentando le nostre difese contro infezioni batteriche e virali, sintetizza sostanze indispensabili come la vitamina K che svolge un ruolo essenziale nella coagulazione del sangue e le vitamine del gruppo B e interviene nei processi metabolici del nostro organismo. Poiché, quindi, il microbiota svolge funzioni molto importanti per l’organismo, un suo alterato equilibrio può contribuire allo sviluppo di patologie gravi come malattie metaboliche, patologie infiammatorie croniche, sindrome del colon irritabile, obesità ma anche depressione, stress e insonnia.