“Il Sole e’ la nostra stella – afferma Lucia Kleint della University of Applied Sciences and Arts Northwestern in Svizzera – e ha una profonda influenza sul nostro pianeta, sulla nostra vita e sulla nostra civilta’. Studiando il magnetismo sul nostro astro, possiamo comprendere meglio la sua influenza sulla Terra e ridurre al minimo i danni ai satelliti e alle infrastrutture tecnologiche”. Immagini ad alta risoluzione della struttura del Sole arrivano dal piu’ grande telescopio solare d’Europa, GREGOR, gestito da un consorzio tedesco e situato presso l’Osservatorio del Teide, in Spagna. Grazie a una riprogettazione dell’ottica di GREGOR, descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics ed eseguita da un team di scienziati e ingegneri dell’Istituto di fisica solare Leibniz (KIS) e dell’Universita’ di Friburgo, guidati da Kleint, il Sole puo’ ora essere osservato in modo piu’ dettagliato.
Il telescopio GREGOR consente agli scienziati di osservare regioni fino a 50 chilometri sulla superficie del Sole. “La risoluzione che abbiamo ottenuto – continua l’esperta – puo’ essere paragonabile all’essere in grado di osservare un ago su un campo da calcio a una distanza di un chilometro. E’ stato un progetto eccitante e stimolante, abbiamo ridisegnato l’ottica, la meccanica e l’elettronica in meno di un anno per ottenere la migliore qualita’ d’immagine possibile”. A seguito della quarantena, il team ha catturato le immagini del Sole con la piu’ alta risoluzione mai raggiunta. “Siamo molto felici di questi eccezionali risultati – commenta Svetlana Berdyugina, docente presso l’Universita’ Albert-Ludwig di Friburgo e direttrice del KIS – era un progetto rischioso, aggiornamenti del genere richiedono anni, ma il lavoro di squadra e la meticolosa pianificazione del gruppo di ricerca hanno portato a questo successo”.
GREGOR ha lo scopo di studiare i campi magnetici del Sole, la convezione, la turbolenza, le eruzioni solari e le macchie solari in grande dettaglio. Le prime immagini, secondo gli scienziati, rivelano dettagli sorprendenti dell’evoluzione delle macchie solari e strutture nel plasma solare. “Abbiamo apportato una serie di modifiche – aggiunge Kleint – per correggere gli errori di GREGOR, in questo modo abbiamo migliorato la nitidezza delle immagini ottenute. Grazie al programma di finanziamenti della Commissione Europea, le prossime osservazioni avverranno a settembre 2020”.