La tragedia di Dyatlov, ovvero l’incidente che avvenne la notte del 2 febbraio 1959, quando nove escursionisti accampati nella parte settentrionale dei monti Urali morirono per cause rimaste sconosciute, non sarebbe esistita senza la partecipazione di ex agenti di Abwehr. Questo è quanto emerge da una indagine condotta da Alexander Kas (programmatore e traduttore russo) e dal suo gruppo di ricerca. Qualche giorno fa Kas ha contattato il presidente di A.R.I.A, l’ufologo Angelo Maggioni, fornendo tutta la documentazione necessaria per sostenere la sua tesi, documenti originali di quei tempi e analisi approfondite racchiuse in ben 35 capitoli, dei quali A.R.I.A ha avuto il permesso divulgativo e di traduzione per l’Italia. Come si legge in una nota inviata da A.R.I.A, “La figura chiave di tutto è riconducibile a Zolotarev Semyon, discendente dei cosacchi ed ex agente di Abwehr (l’Abwehr è stato il servizio d’intelligence militare tedesco dal 1921 al 1944). Abwehr significa “difesa” e fu utilizzato dalla Reichswehr, l’esercito della Repubblica di Weimar, per convincere gli alleati, all’indomani del Trattato di Versailles, dello scopo puramente difensivo dell’intelligence tedesca. Le indagini relative all’attentato del 20 luglio 1944 contro Adolf Hitler evidenziarono che molti ufficiali dell’Abwehr (inclusi Canaris e Oster) erano stati coinvolti nel complotto o quantomeno ne erano a conoscenza. Il potente Canaris, Oster e altri vennero imprigionati e condannati a morte, l’Abwehr venne sciolto)”.
Tragedia di Dyatlov, smontata la teoria dell’attacco alieno: nell’incidente potrebbe essere coinvolto il KGB
Nessun disco volante alieno si era palesato al gruppo Dyatlov: "dal Covid-19 al 5G, basta trasformare l'ufologia in un fenomeno da baraccone"
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