Che sia il mistero di una stanza vuota o la bellezza di un edificio sopraffatto dalla natura, c’è qualcosa di affascinante nel trovare un posto abbandonato. Aggiungere, poi, la storia che lo ha portato in quelle condizioni, rende il tutto ancora più interessante. Infatti, sebbene si presentino vuoti e tetri, questi posti sono pieni di ricordi reali, preservati in pareti decadenti, dipinti rovinati o stanze piene di polvere. Dagli aeroporti ai teatri, dagli ospedali agli hotel, sono tanti i posti del mondo che dallo splendore sono passati all’abbandono.
Uno di questi è la casa di riposo Touro-Shakspeare a New Orleans, in Louisiana. Il sontuoso edificio con soffitto a volta, decorazioni ornamentali e uno straordinario cortile, ora è solo ricoperto di muschio e piante. L’edificio deve il suo nome all’ex sindaco Joseph Shakspeare e al filantropo Judah Touro. Il concetto di una struttura per curare “i senzatetto indigenti” arrivò dalle ultime volontà di Touro. Per onorare il suo desiderio, la città costruì l’originale Touro-Shakspeare Home a Uptown, sezione di New Orleans, nel 1862. Il principale obiettivo era l’assistenza sociale mentre si fornivano le cure a circa 300 persone indigenti.
La Touro-Shakspeare Home fu spostata ad Algiers, altro quartiere di New Orleans, nel 1932. La casa di riposo, di proprietà della città, fu progettata dall’architetto William R. Burk e si trova lungo la sponda occidentale del fiume Mississippi. L’edificio è stato una casa di riposo per oltre 70 anni prima che l’uragano Katrina lo distruggesse nel 2005. Nei giorni precedenti l’impatto del devastante uragano, 120 residenti furono evacuati. A causa dei danni inflitti all’edificio dalla tempesta, non poterono più tornare a viverci. Da allora, la proprietà, insieme alla cappella, è stata abbandonata e lasciata al deterioramento.
Dopo anni di abbandono, i banchi della bellissima cappella all’interno della casa di riposo sono stati rubati e le vetrate colorate rimosse. Il cortile esterno presenta diverse grandi fontane in cemento, ma oggi somiglia più ad una giungla con i suoi alberi e i suoi cespugli che crescono liberamente (vedi foto della gallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo).