La sesta apparizione della Madonna di Fatima avvenne il 13 Ottobre 1917 alla Cova da Iria. Fu l’ultima volta in cui Lucia, Francesco e Giacinta video apparire, tutti insieme, colei che definire come la ‘mamma celeste’. Durante tutta la notte tra il 12 e il 13 ottobre e per tutta la mattinata cadde una pioggia continua, insistente e a volte torrenziale, ma i pellegrini che si radunarono nel punto dell’apparizione furono numerosi: si stimò che vi fossero tra le cinquantamila e le settantamila persone. Intorno alle undici e mezza arrivano Lucia, Francesco e Giacinta, sotto la pioggia battente. Lucia chiese alla folla di chiudere gli ombrelli per recitare il rosario e tutti accettarono di buon grado.
Era mezzogiorno quando, a detta di tutti i presenti, la Madonna comparve sul piccolo leccio, preceduta come le altre volte da un lampo da oriente. All’improvviso, raccontarono, smise di piovere e spuntò il sole. Ecco il racconto:
– Che cosa vuole da me Vostra Grazia? Chiede Lucia.
– Voglio dirti che si faccia qui una cappella in mio onore. Io sono Nostra Signora del Rosario. Che si continui sempre a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati ritorneranno presto alle loro famiglie.
– Avrei molte cose da chiedervi: di guarire alcuni malati e convertire alcuni peccatori, ecc.
– Gli uni sì, gli altri no. Bisogna che si correggano, che domandino perdono dei loro peccati.
Poi, prendendo una espressione più triste:
– Che non si offenda di più Dio, Nostro Signore, perché è già troppo offeso!
Aprendo le mani fece con esse specchio al sole. E, mentre si innalzava, il riflesso della sua luce continuava a proiettarsi sul sole.
Ecco il motivo per il quale ho gridato che guardassero il sole. Il mio scopo non era di richiamare l’attenzione della folla da quel lato: non mi rendevo neppure conto della sua presenza; lo feci soltanto perché trascinata da un moto interiore che mi spingeva.
Una volta sparita la Madonna nell’immensità del firmamento abbiamo visto vicino al sole San Giuseppe col Bambino Gesù e la Madonna vestita di bianco con un mantello azzurro. San Giuseppe ed il Bambino Gesù sembravano benedire il mondo con i gesti che facevano con la mano in forma di croce.
Poco dopo, scomparsa questa apparizione, ho visto il Signore e la Madonna sotto un aspetto che dava l’idea di essere Nostra Signora Dei Dolori Il Signore sembrava benedire il mondo nello stesso modo come aveva fatto San Giuseppe.
Scomparsa questa apparizione mi parve di vedere ancora la Madonna con un aspetto che sembrava Nostra Signora Del Carmelo. Anche questa volta, durante il colloquio, per tre volte, alla base del piccolo leccio, si forma, visibile alla folla, una nube che si ingrandisce e si solleva fina a cinque o sei metri di altezza per poi dissolversi come se fosse il fumo di un grande turibolo dell’incenso .
A quel punto la visione divenne concreta anche per la folla presente: il sole è allo zenit, in un cielo senza nuvole, come un disco dal bordo ben netto che è possibile fissare senza alcun danno per gli occhi; è bianco chiaro, perlato. All’improvviso – si racconta in Regina Mundi – , a tre riprese separate da brevi intervalli, il sole si mette a tremare, a scuotersi con movimenti bruschi, a girare su se stesso, come un fuoco di artificio, a velocità vertiginosa, lanciando intorno fasci di luce abbagliante di tutti i colori dell’arcobaleno, raggi che coloravano la folla. All’ultima delle tre riprese, dalla folla si alza un clamore, come un grido di angoscia e di terrore: il sole, conservando il suo moto vorticoso di rotazione sembra staccarsi dal firmamento e, rosso sangue, sembra piombare verso la terra, scendendo verso destra con movimenti bruschi, minacciando di schiacciare tutti con la sua massa infuocata mentre un calore intenso si fa sentire. Precipitato fin quasi alla linea dell’orizzonte il sole rimonta verso lo zenit, spostandosi verso sinistra, e, infine, si arresta. Il percorso complessivo sembra una specie di ellisse sinuoso.
La folla, passato la paura, scopre di essere asciutta e non più fradicia com’era. Il miracolo è durato circa dieci minuti e, a differenza da quanto successo per i segni straordinari del 13 settembre, è stato visto da tutti, come preannunciato dalla Madonna, e non solo nella Cova da Iria ma anche a distanza di qualche decina di chilometri.
Il Terzo Segreto di Fatima
Il terzo segreto di Fatima secondo la Chiesa cattolica è il messaggio segreto comunicato dalla Vergine Maria ai tre pastorelli ai quali sarebbe apparsa, a Fatima, dal 13 maggio al 13 ottobre 1917. La trascrizione delle prime due parti del segreto si trova nella terza memoria di suor Lucia, del 31 agosto 1941. Nella successiva stesura – l’8 dicembre dello stesso anno – suor Lucia aggiunse qualche annotazione. La terza parte fu scritta su ordine del vescovo di Leira il 3 gennaio 1944 e consegnata in busta chiusa, sulla quale si legge: ‘Per ordine espresso di Nostra Signora questa busta può essere aperta nel 1960…’. Giovanni XXIII e i suoi successori non ritennero opportuna la rivelazione del contenuto. Il silenzio si interruppe nel Duemila quando la Chiesa cattolica lo rese pubblico per volontà di papa Wojtyla che aveva una speciale devozione nei confronti della Madonna di Fatima.
Il cardinale Ratzinger, che aveva mostrato di conoscere il segreto, insieme al papa e a suor Lucia, dichiarò nel 1996 a una radio portoghese che non c’era nulla di preoccupante nel segreto, e che rimaneva tale per evitare di confondere la profezia religiosa con il sensazionalismo. Nel Duemila, la pubblicazione del testo: “…E vedemmo (‘qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti’), in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco (‘abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre’), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce…”.