Almeno 11 milioni di italiani sono esposti a un doppio rischio conseguente al Coronavirus: si tratta di persone che soffrono di malattie cardiovascolari, tumori e patologie del sangue, tra le più frequenti, come diffusione, nella popolazione.
Quando queste persone si infettano con il Coronavirus muoiono di più, e, a complicare ulteriormente la situazione, nella fase di emergenza hanno avuto meno accesso alle cure.
“Un esempio? Nei primi tre mesi della pandemia il numero di ricoveri in pronto soccorso, di pazienti con sintomi di infarto, si è ridotto del 50%. E parallelamente è aumentata la mortalità per questa patologia. Si capisce, perché cure immediate, come l’angioplastica praticata in ospedale, sono salvavita. E molti pazienti, per paura dei contagi, sono stati a casa,” ha precisato, in un’intervista al Corriere della Sera, Francesco Cognetti, presidente della Foce, Federazione di oncologi, cardiologi ed ematologi. “Siamo molto preoccupati: il tasso di letalità per coronavirus, in Italia, è alto e lo è soprattutto fra questi pazienti“, e ciò a causa della “incapacità del sistema sanitario di affrontare la situazione, almeno nella prima fase, ma lo stesso si sta verificando adesso, nella seconda fase“.
Inoltre, durante l’emergenza, almeno il 20% dei pazienti oncologici ha sospeso i trattamenti e molti candidati alla chirurgia hanno dovuto rimandare gli interventi: “Questi ritardi sono stati recuperati, ma la seconda ondata rischia di peggiorare la situazione: ci si aspetta un aumento della mortalità per tumore nei prossimi tempi“.
L’allarme dell’oncologo: “Niente cure per paura del virus, tumori e infarti sono più letali”
"La seconda ondata rischia di peggiorare la situazione: ci si aspetta un aumento della mortalità per tumore nei prossimi tempi"
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