“Oggi proporremo al Consiglio dei ministri l’adozione dello stato di emergenza per le popolazioni e i territori del Nord colpiti dalle alluvioni“: lo ha affermato il Capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli nell’audizione in Commissione Ambiente sull’efficacia degli interventi in materia di difesa del suolo con particolare riferimento all’alluvione che ha colpito il Nord Italia lo scorso 2 ottobre.
“Nell’immediatezza dell’evento i comuni interessati sono stati circa 350 in Piemonte, 60 in Liguria (con particolare intensità è stata colpita la provincia di Imperia), 20 in Emilia-Romagna nella provincia di Piacenza, ma sono stati colpiti anche i territori della Lombardia, della Valle D’Aosta, del Trentino-Alto Adige, che hanno poi chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza“. “In Piemonte abbiamo registrato la perdita di due vite umane in provincia di Cuneo, entrambe legate alla piena del fiume Sesia” e “in Lombardia abbiamo registrato un disperso, un cacciatore, in provincia di Pavia“.
“La particolare orografia della zona è stata un fattore determinante per i notevoli accumuli registrati. Infatti abbiamo registrato precipitazioni in diverse stazioni che nel Piemonte hanno superato i 600 millimetri di pioggia per l’intero evento, e che rappresentano più del 50% delle precipitazioni medie annuali. In Liguria e in provincia di Piacenza le precipitazioni registrate hanno mostrato valori cumulati inferiori, ma hanno evidenziato una concentrazione particolarmente significativa nel periodo breve, dall’una alle tre ore“.
“In merito agli eventi che si sono registrati voglio dire che l’attività di prevenzione non strutturale dell’organizzazione del sistema di protezione civile è stata fondamentale per consentire alle componenti territoriali, a partire dai Comuni, di prepararsi a questo tipo di eventi. Infatti già a partire dal 2 ottobre era stata diramata un’allerta arancione per la giornata successiva in gran parte dei territori e il livello di allerta, successivamente, il 3 ottobre, è diventato di allerta rossa in Liguria ed Emilia-Romagna per il vento forte,” ha spiegato Borrelli. “In Valle D’Aosta abbiamo anche registrato la morte di un vigile del fuoco volontario che si trovava in attività di soccorso nella rimozione di alberi caduti sulla strada ed è stato colpito da un albero. Nel territorio dell’imperiese sono stati recuperati dieci corpi, probabilmente trasportati dalla Francia. Su questo è in corso l’attività di accertamento delle generalità“.
“Per quanto riguarda il Piemonte disponiamo di una stima dei danni, che la Regione ha quantificato nelle ore immediatamente successive all’evento, che ammontano a circa 231 milioni di euro per i fabbisogni dell’assistenza alla popolazione e gli interventi di somma urgenza. L’importo stimato invece per gli interventi di riduzione del rischio residuo è stato quantificato in circa 416 milioni di euro, e complessivamente sono stati segnalati danni per oltre un miliardo di euro“.
“Per quanto riguarda la Liguria una prima quantificazione effettuata dalla Regione reca 2 milioni e mezzo di euro circa per le prime misure di supporto e assistenza alla popolazione. Poi c’è una quantificazione per il ripristino dei servizi e delle infrastrutture di 118 milioni di euro“, ma si tratta di “primissime stime, in qualche modo grossolane“.
“Abbiamo messo a punto un sistema che avvisa sul telefonino il cittadino riguardo le condizioni e i rischi dei luoghi. L’obiettivo è utilizzare al massimo le tecnologie e siamo pronti a partire con un piano, che vorrei fosse definitivo entro la fine dell’anno“.