“Tra il 2 e il 3 ottobre 2020 il Piemonte è stato interessato da precipitazioni eccezionali per intensità che hanno interessato l’intera regione, con particolare insistenza nelle zone dell’alta val Tanaro, biellese, vercellese e nel verbano”, scrive l’Arpa Piemonte nella sua analisi meteorologica ed idrologica preliminare degli eventi della scorsa settimana. “La fase di maltempo ha avuto nella giornata del 2 ottobre le precipitazioni più intense, in particolare sul settore settentrionale della regione e al confine con la Liguria nell’alta val Tanaro. Durante la giornata del 3 ottobre le precipitazioni hanno ulteriormente coinvolto il verbano con valori puntuali significativi. Nella tabella seguente sono riportati i valori delle stazioni che sono state caratterizzate dalle precipitazioni più intense: valori eccezionali sono stati registrati nel comune di Valstrona (VB) con oltre 650mm di pioggia e nel comune di Mergozzo (VB) con oltre 600mm. Nell’alta val Tanaro la stazione di Limone Piemonte (CN) ha registrato quasi 600mm, quasi tutti nella giornata del 2 ottobre; valori estremi sono stati registrati anche nella stazione nel comune di Garessio (CN) con oltre 400mm“, riporta l’agenzia.
Pioggia cumulata giornaliera e totale evento, espresse in millimetri per le stazioni più significative.
“Tali valori rappresentano a livello di stazione più del 50% della precipitazione media annuale; a livello del bacino del Po chiuso a Ponte Becca (PV), ovvero prendendo in considerazione tutto il bacino idrografico con Ticino Svizzero e Valle D’Aosta il contributo totale sui 4 giorni, circa 150mm, rappresenta oltre il 15% circa della precipitazione totale annua. Nelle stazioni maggiormente coinvolte dalle precipitazioni i tempi di ritorno superano i 200 anni, confermando l’eccezionalità dell’evento“, riporta Arpa Piemonte.
Corsi d’acqua
Nel bacino del Toce, sono stati superati i livelli di pericolo lungo tutta l’asta principale che, a Candoglia, ha raggiunto i 9,34 m superando il precedente record del 2000 di 9,16 m.
Il fiume Sesia, da monte a valle, ha raggiunto livelli mai registrati da quando esistono le stazioni automatiche. La piena è risultata abbondantemente superiore sia a quella del 2000 che del 1993 ed ha avuto una magnitudo paragonabile alla maggiore piena storica degli ultimi 100 anni verificatasi nel 1968.
Oltre agli eccezionali incrementi dei livelli dei fiumi nella regione, colpisce anche la velocità con cui tali incrementi si sono verificati. Emblematico il caso del Tanaro, la cui esondazione ha messo in ginocchio Garessio: proprio a Garessio è cresciuto di 5 metri in meno di 9 ore, come dimostra il grafico in fondo (mentre nel 2016, l’aumento fu più graduale con 2.45 metri in 24 ore). Considerando che i tempi di ritorno sono di 200 anni, in questo caso sono bastati 4 anni per fare peggio del record precedente. Tutti i numeri che emergono dalle analisi condotte nel post-maltempo dimostrano l’eccezionalità di fenomeni molto violenti che hanno seminato danni e distruzione.
Devastanti esondazioni nelle Alpi Marittime
Situazione altrettanto catastrofica nelle Alpi Marittime francesi, appena dopo il confine dell’Italia. Anche qui le piogge di eccezionale entità hanno provocato alluvioni, frane ed esondazioni e anche diverse vittime. Spaventose le immagini satellitari di Copernicus di alcuni settori di Roquebilière e Saint-Martin-Vésubie, tra le località più colpite. Le immagini “prima e dopo” parlano da sole: le zone intorno ai corsi d’acqua sono state letteralmente devastate dalle esondazioni, l’acqua le ha lasciate sommerse.