Il caffè fa male in gravidanza? Un’interrogativo comune per le donne in dolce attesa. Il caffè infatti è una delle bevande più amate dagli italiani: colazione, pranzo, merenda sono spesso accompagnate da un buon caffè che diventa un momento di relax e di socializzazione.
Tuttavia, sebbene si tratti di una bevanda che, se assunta nella giusta misura, dona dei benefici al corpo, in caso di gravidanza potrebbe essere pericoloso berne in eccesso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che in gravidanza è possibile bere caffè, ma in maniera moderata: massimo 200 mg al dì, ossia tre tazzine di espresso.
Tuttavia, uno studio pubblicato su BMJ Evidence-Based ha messo in discussione tale limite, asserendo che non esiste un livello minimo di caffeina da poter assumere per portare a termine una gravidanza sicura. In sostanza, le donne in gravidanza non devono bere caffè perché questo aumenterebbe il rischio di aborti spontanei, basso peso del nascituro e altre complicazioni.
Lo studio, coordinato da Jack James dell’Università di Reykjavik, in Islanda, ha analizzato più di 1.200 ricerche, già esistenti, in merito agli effetti della caffeina nelle donne di dolce attesa. In particolare si sono resi conto che l’eccesso di caffeina provocava in particolare sei complicanze: aborto spontaneo, natimortalità, basso peso alla nascita e/o piccolo per l’età gestazionale (SGA), parto pretermine, leucemia acuta infantile, sovrappeso e obesità infantile.
Tali effetti inoltre non dipendevano dalla quantità di caffeina assunta, per cui sono stati osservati anche in chi ne ha assunto una soglia minima. Tra le donne che avevano bevuto il caffè con caffeina, il 4,2% era nato prematuramente e il 4,5% pesava sotto la norma; nel gruppo di consumatrici di decaffeinato si sono registrati il 5,2% di bambini prematuri e un 4,7% di sottopeso.
Il consiglio dei ricercatori Islandesi è dunque quello di eliminare completamente la caffeina durante tutto il periodo della gestazione. La caffeina inoltre non è contenuta solo nel caffè: è presente anche nel tè e nel cacao, e in molte bevande zuccherate e gassate.
Il problema dell’assunzione di tale bevanda è che la caffeina, così come alcol, fumo e farmaci, attraversa la placenta raggiungendo il feto, che non ha gli enzimi necessari per metabolizzarla.