“Sono contento di aver avuto uno scambio con Greta Thunberg e gli attivisti che danno voce a tanti giovani nel mondo. Abbiamo discusso di come affrontare la crisi climatica attraverso azioni concrete, a livello nazionale, europeo e globale. L’Italia e’ in prima linea in questa agenda di cambiamento“. Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, lo scrive su Twitter dopo la videoconferenza con la giovane svedese e altre attiviste climatiche, tra le quali due esponenti dei Fridays for Future Italia.
L’incontro, a cui hanno partecipato le giovani attiviste per il clima Adélaïde Charlier, Martina Comparelli, Luisa Neubauer, Greta Thunberg e Laura Vallaro, era stato organizzato per chiedere a Conte di agire proprio in merito alla crisi climatica e passare all’azione. In un successivo incontro online, gli attivisti non hanno espresso soddisfazione per il confronto avuto, lamentando l’assenza di una reale presa di coscienza del problema climatico e, in particolare, che non sia stata menzionata la crisi climatica. “Sono stati dati tanti numeri sugli euro che investiranno in qualcosa e sull’importanza del green deal ma senza menzionare la crisi climatica“, lamentano.
A luglio le attiviste hanno inviato a tutti i leader dell’Ue e del mondo una lettera aperta, firmata da quasi 130.000 persone, le cui richieste sono state avanzate al premier Conte: stop a tutti gli investimenti e i sussidi ai combustibili fossili, uscita dal fossile, rendere l’ecocidio un crimine internazionale, e istituzione di budget annuali di carbonio vincolanti basati sui migliori dati scientifici disponibili. “L’Italia ha firmato l’accordo di Parigi, ma sta facendo marcia indietro sull’azione per il clima – commenta Martina Comparelli – Non c’è una via di mezzo: bisogna eliminare le infrastrutture del gas e le campagne di greenwashing che le circondano per rispettare gli obiettivi di Parigi. Si tratta di scegliere tra il nostro futuro e i gasdotti. Come è possibile mettere i fossili prima delle persone?”.