Enorme e pericoloso. Sono questi i due aggettivi migliori con cui descrivere il nuovo missile dell’arsenale nordcoreano che ieri è stato mostrato al mondo durante la parata per il 75° anniversario del paese, sfilando tra la folla e sotto gli occhi felici di Kim Jong Un. Secondo le prime, parziali, valutazioni degli analisti militari se davvero operativo si tratterebbe dell’ “Icbm” (missile balistico intercontinentale) trasportabile più grande al mondo, ovvero un vettore che aumenta significativamente il raggio d’azione di armi convenzionali e/o nucleari.
Il missile ha preso parte alla sfilata a bordo di un camion con 11 assali. La parata ha inoltre visto sfilare truppe in formazione, altri armamenti convenzionali e jet militari. Melissa Hanham, vice direttrice dell’ Open Nuclear Network ha commentato con un lapidario: “Quel missile è un mostro”.
“Continueremo a rafforzare le nostre capacità difensive e di deterrenza”, ha dichiarato Kim, promettendo al contempo che la potenza militare del paese non sarà usata a fini offensivi. Un Kim Jong Un stranamente remissivo ha persino chiesto scusa al suo popolo spiegando che sanzioni internazionali, tifoni e covid-19 gli hanno impedito di mantenere le sue promesse di progresso. “Mi vergogno di non essere stato in grado di ripagare adeguatamente l’enorme fiducia del popolo – ha dichiarato –. I miei sforzi e la mia devozione non sono stati sufficienti per portare la nostra gente fuori da condizioni di vita difficili”. La Corea del Nord, infatti, sta vivendo una grave crisi economica, a causa innanzitutto delle limitazioni agli scambi con la Cina dovute alla pandemia e alle piogge torrenziali che hanno colpito la nazione.