Il 103/o Giro d’Italia di ciclismo approda nel Gargano, a Vieste, in provincia di Foggia ma trema per la prima positività al coronavirus registrata tra i corridori. Mentre la maglia rosa resta sulle spalle del portoghese Joao Almeida, la notizia del giorno è la positività di Simon Yates, che non prende il via da Giovinazzo (Bari). La Mitchelton-Scott isola immediatamente il corridore inglese e il medico del team, Matteo Beltemacchi, confessa che “il test e’ stato fatto per puro scrupolo”, dal momento che il corridore “non presentava particolari sintomi“, a parte “una febbriciattola da 37,3-37,4″. Gli altri corridori della Mitchelton-Scott sono risultati negativi all’esito dei tamponi. “Adesso che Yates e’ sfebbrato“, pero’, resta la spada di Damocle sulla corsa rosa e i timori che non possa essere conclusa come previsto domenica 25 a Milano crescono.
“Tutti noi vogliamo arrivare a Milano – ha aggiunto Vegni – solo un eventuale intervento delle autorita’ ci fermerebbe. Per il giorno di riposo di lunedi’ sara’ tutto piu’ complicato, perche’ l’Uci ci impone di seguire il suo protocollo: domani sera sottoporremo al test con i tamponi molecolari i corridori di una decina di squadre. Lunedi’ mattina, grazie a un team rinforzato, completeremo i prelievi e li invieremo a Milano; attenderemo i risultati prima della partenza della tappa di martedi’ e mercoledi’ si procedera’ a nuovi controlli per tutti gli addetti ai lavori“. Il Giro, per ora, e’ salvo, ma il futuro della corsa legato all’esito dei prossimi tamponi.