Almeno stavolta ha ragione la Juve. Il Napoli doveva e poteva giocare. Non può un’Asl bloccare un campionato di calcio “per precauzione“, così come non può fermare qualsiasi altra attività lavorativa. E infatti ai calciatori del Napoli, tutti messi in isolamento fiduciario per 14 giorni, è consentito uscire di casa per gli allenamenti a Castel Volturno. Cioè per il loro lavoro. Ma anche andare a Torino per giocare la partita, a porte chiuse e in isolamento con il resto del mondo, è il loro lavoro. E persino sulle panchine si sta con la mascherina rispettando le distanze. Gli unici contatti possono verificarsi in campo, ed è messo in conto. Perchè il rischio zero non esiste.
Ma facciamo un passo indietro. Ad Agosto è iniziato il campionato francese e il Psg aveva 7 positivi. Ha giocato regolarmente, ha perso le prime due partite, poi i 7 positivi (sempre asintomatici) sono diventati negativi e sono tornati in campo. La squadra ha ricominciato a vincere. Poi abbiamo avuto la positività di Cerri e Ceppitelli nel Cagliari, e si è giocato.
Un positivo nel ritiro del Benevento, che ovviamente ha continuato la preparazione. Mirante positivo nella Roma, tutto regolare. Non si è fermato nulla. Boga è positivo da 40 giorni, ma il suo Sassuolo è primo in classifica con 9 gol fatti in 3 partite. Nel Milan ci sono Duarte e Ibrahimovic con il Covid, ma i rossoneri scendono in campo ogni 4 giorni e sono a punteggio pieno in campionato, e si sono qualificati ai gironi di Europa League.
La scorsa settimana due positivi nel Genoa, nessun problema: mattina volo per Napoli e ritorno in serata.
Oltre manica in ci sono Mané e Thiago Alcantara positivi nel Liverpool, ma stasera la partita in trasferta a Birmingham sul campo dell’Aston Villa si disputerà regolarmente.
L’abbiamo scritto a caratteri cubitali: il calcio deve ripartire. Come la vita. Il rischio zero non esiste. Eventuali positivi al Coronavirus sono da considerarsi come infortunati qualsiasi. Stanno a riposo finchè il tampone non diventa negativo, come accade da sempre per qualsiasi strappo muscolare, una distorsione, un dolore al flessore, un’influenza o il mal di schiena, mentre tutti gli altri compagni continuano a giocare. C’è un protocollo stilato tra le massime autorità calcistiche e governative che parla chiaro. Il Napoli aveva due soli positivi (Zielinski ed Elmas), tutti gli altri sono negativi al tampone.
Ecco perchè potevano e dovevano giocare.