“Ieri ho parlato con l’ambasciatore francese che mi ha detto ‘noi siamo in lockdown, ma le scuole sono aperte, le attività economiche fondamentali sono aperte. C’è proprio una differenza di approccio: là hanno le idee chiare, qua c’è Conte che ascolta Marcucci, la Bonino, la Boschi e Renzi e non decide. Il dramma è che non decide”. Lo ha detto Matteo Salvini, a margine di un presidio di solidarietà della Lega davanti al consolato francese a Milano, dopo l’attentato di ieri a Nizza.
“Faremo di tutto per evitare il lockdown – ha aggiunto Salvini – per non chiudere i milanesi e gli italiani casa, perché sarebbe una sconfitta. Faccio e faremo di tutto come Lega per evitarlo e per scongiurarlo. Cure a domicilio, tamponi a domicilio, protezione delle categorie più fragili, anziani e malati, però la chiusura generale tout court sarebbe un dramma, non solo economico ma sociale, culturale, affettivo. Quindi stiamo lavorando con tutti i nostri uomini e i nostri amministratori per non arrivare a quel punto”. Il leader della Lega ha anche parlato con il governatore lombardo Attilio Fontana: “Abbiamo condiviso come lavorare sempre meglio”, ha spiegato ai cronisti.