L’emergenza coronavirus sta mettendo in serie difficoltà gli ospedali. Le strutture ospedaliere non solo devono gestire i pazienti ricoverati, ma devono fare i conti anche con il boom di richieste legate al coronavirus. Per questo motivo si sta lavorando sodo per un’accordo d’emergenza con i medici di famiglia e la parte pubblica per per regolamentare l’impegno sia per i tamponi che per la diagnostica in studio.
L’accordo potrebbe essere pronto entro una settimana e si rivelerà utile per ridurre la pressione sugli ospedali. Strumenti per la diagnostica in studio potrebbero essere presto disponibili grazie ai fondi stanziati nell’ultima Finanziaria.
Lunedì l’Atto di indirizzo per la medicina convenzionata per il rafforzamento delle attività territoriali di diagnostica di primo livello e di prevenzione della trasmissione di Sars-Cov2, sarà presentato al Comitato di settore della conferenza delle Regioni con i rappresentati della medicina generale e i pediatri.
Successivamente i sindacati saranno convocati presso la Sisac per discutere l’accordo che ha tutte le carte in regola per essere approvato. Già nell’ultima legge di Bilancio sono stati stanziati 235 milioni di euro per dare ai medici di famiglia gli strumenti diagnostici di primo livello, ma ancora mancano alcuni punti importanti, come la retribuzione del lavoro dei camici bianchi e l’organizzazione.