Una “nuvola di polvere e sabbia gialla proveniente dalla Cina, con dentro anche il virus del Covid-19“: è l’allarme lanciato negli ultimi giorni dai Governi di Corea del Nord e Turkmenistan che hanno invitato la popolazione a non uscire di casa con il pretesto della nube di sabbia proveniente dalla Cina. Kim Jong-un ha lanciato un appello e le strade della capitale, Pyongyang, si sono immediatamente svuotate dopo l’annuncio del giovane e controverso Presidente.
Il collegamento tra il fenomeno meteorologico e la pandemia è iniziato quando, mercoledì sera, la tv statale Kctv, durante un servizio sulla situazione meteo, ha preannunciato l’arrivo della polvere gialla per il giorno successivo, legandolo al rischio Coronavirus, annunciando il divieto nazionale per i lavori di costruzione e per le attività all’aperto.
La polvere gialla però era semplicemente la sabbia dei deserti mongoli e cinesi, spinta dal vento che soffia sulla penisola coreana in alcuni periodi dell’anno e che spesso si mescola all’inquinamento, determinando problemi alla salute. Non è molto diverso rispetto allo scirocco che porta sull’Italia spesso e volentieri la sabbia del deserto del Sahara. Ovviamente non c’è alcuna possibilità che il virus possa essere contenuto nelle tempeste di sabbia, infatti l’unico Governo basato su scienza e tecnologia della zona, la Corea del Sud, ha completamente ignorato la problematica, spiegando ai propri cittadini allarmati che non c’è alcun rischio di contagio legato ai fenomeni meteorologici.